Russia dalle stelle alle stalle
domenica 17 giugno 2012
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La Russia ha iniziato UEFA EURO 2012 con il morale alto, travolgendo la Repubblica ceca per 4-1, ma si è ritrovata fuori dal torneo con una brutta sconfitta contro la Grecia.
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La Russia ha iniziato UEFA EURO 2012 con il morale alto, grazie al 3-0 in amichevole sull'Italia prima del torneo, e si è galvanizzata con un 4-1 nella gara d'esordio contro la Repubblica Ceca. Otto giorni dopo, però, è stata quest'ultima a passare il turno come prima classificata nel Gruppo A, mentre la squadra di Dick Advocaat ha fatto inaspettatamente le valigie.
Che cosa è andato storto?
La Russia ha decisamente sprecato troppe occasioni. Contro la Repubblica ceca avrebbe potuto concludere con il doppio dei gol, se non li avesse sbagliati. Contro la Polonia ha giocato ottimamente per almeno mezz'ora e ha avuto la possibilità di suggellare la qualificazione, ma poi ha subito il pareggio di Jakub Błaszczykowski e ha dovuto rimandare tutto all'ultima partita contro la Grecia. In quest'ultima, non ha saputo rimediare all'1-0, nonostante i 25 tiri in porta.
Il punto massimo
La vittoria contro la Repubblica ceca ha fatto parlare mezza Europa, che ha subito paragonato la Russia a quella di Guus Hiddink del 2008. La Russia ha colpito molto per la capacità di superare le difese avversarie, e guardare alcune giocate di Alan Dzagoev, Andrey Arshavin e Aleksandr Kerzhakov è stato un vero piacere.
Pedina chiave
Igor Denisov, 28 anni, si è rivelato uno dei centrocampisti difensivi più forti del continente. Dopo due anni impeccabili all'FC Zenit St Petersburg, in questo torneo ha raggiunto un nuovo livello.
Speranza per il futuro
Un altro membro della squadra che ha consolidato la sua reputazione è stato Dzagoev, autore di tre gol al torneo. Mentre la Russia si appresta a cambiare, perché Advocaat andrà al PSV Eindhoven e molti giocatori finiranno la carriera, il 22enne Dzagoev sembra uno dei pilastri sui quali ricostruire il futuro.
Statistica chiave
Kerzhakov: 14 tiri in porta a UEFA EURO 2012, ma zero reti.
L'ultima parola
"È l'essenza del carattere russo. Quando mettiamo insieme i nostri punti di forza e abbiamo fiducia possiamo battere qualsiasi squadra, ma se ci rilassiamo e ci facciamo prendere dall'emozione possiamo perdere contro chiunque".
Arshavin sintetizza il fallimento della Russia.