Tytoń, eroe umile
lunedì 11 giugno 2012
Intro articolo
Il portiere polacco Przemysław Tytoń a UEFA.com dice di non sentirsi speciale nonostante abbia parato il rigore decisivo venerdì: "Non credo di essere un eroe."
Contenuti top media
Corpo articolo
Prima di scendere in campo venerdì, Adam Matuszczyk ha detto a Przemysław Tytoń di "parare il rigore ed entrare nella storia”. Qualche minuto dopo, Tytoń, subentrato al 69’ per l'espulsione di Wojciech Szczęsny, si tuffava con nonchalance sulla sua sinistra e intercettava il tiro dal dischetto di Giorgos Karagounis. In quel momento nasceva una stella, anche se l'estremo difensore del PSV Eindhoven smentisce.
"Sentivo benissimo che i tifosi erano con me, ma la partita non era ancora finita, anche se avevo parato il rigore – commenta Tytoń a UEFA.com -. Non potevamo sapere cosa sarebbe accaduto dopo. Abbiamo pareggiato, e ora tutti pensano che io sia un eroe, ma non credo”.
Parare i rigori è una specialità per Tytoń, che ha compiuto imprese simili anche in Olanda. Tuttavia, il portiere ha un debito con il tecnico Phillip Cocu, che lo ha preferito ad Andreas Isaksson dopo aver rilevato l'incarico di Fred Rutten a fine stagione.
La fiducia di Cocu è stata premiata soprattutto nella semifinale di Coppa d'Olanda, quando Tytoń ha neutralizzato un tiro dagli 11 metri di Das Dost dell’SC Herenveen e ha regalato la finale al PSV, che poi si è laureato campione. Prima della gara, Tytoń si era rifiutato di guardare il video dei calci di rigore avversari, preferendo agire d'istinto.
Parare d'istinto in Olanda è una cosa, ma farlo nella prima gara di UEFA EURO 2012, per di più a freddo, è totalmente diverso, come ammette Tytoń.
"Ne ho parati diversi quest’anno – commenta -. Forse qualcuno mi conosceva già, ma qui parliamo dell’Europeo. In fin dei conti, però, ho solo aiutato la squadra: è questo che si aspettano il mister, la squadra e il mio Paese”.
Ora, Tytoń si prepara ad affrontare Dick Advocaat, che l'anno prossimo allenerà il PSV, nella gara di martedì tra Polonia e Russia. Data la rivalità e la tradizione calcistica dei due paesi, il portiere prevede un incontro esaltante.
"Sarà una partita diversa da tutte le altre - aggiunge Tytoń, che prima di scegliere il calcio ha avuto la possibilità di diventare ballerino professionista -. La gente non la considera solo una sfida sportiva. La Russia ha un'ottima squadra, ma noi dobbiamo fare punti. Se tutto va bene, saremo noi a sorridere dopo la partita”.
Se sorriderà o danzerà non lo sappiamo ancora, ma per ora il destino della Polonia sembra tutto nelle mani di Tytoń.