Jiráček: Non siamo gli stessi del 1996
mercoledì 20 giugno 2012
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Petr Jiráček spiega a UEFA.com che è "sciocco" paragonare l'attuale squadra ceca a quella che ha raggiunto la finale nel 1996, o quella che è arrivata in semifinale nel 2004.
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Con i suoi capelli lunghi, i gol da centrocampo e la sua instancabilità Petr Jiráček potrebbe essere il prossimo Pavel Nedvěd, il giocatore che la Repubblica Ceca ha disperatamente cercato di rimpiazzare dal suo ritiro nel 2006.
E ci sono altre somiglianze. Nedvěd era praticamente uno sconosciuto quando è emerso sul palcoscenico degli EURO 96, contribuendo al raggiungimento della finale e finendo il torneo inglese da eroe. Sedici anni dopo, Jiráček si ritrova in una posizione simile: ha già segnato due gol tra cui quello della vittoria contro la Polonia. Adesso che i cechi hanno raggiunto i quarti, i paragoni sono quasi inevitabili, ma Jiráček non ne è contento.
"Continuano a paragonarci ma credo che sia sciocco. Quella squadra era la migliore in Europa, lo dimostravano in tutte le partite che giocavano", spiega il calciatore del VfL Wolfsburg a UEFA.com. "Questo ci mette sotto tanta pressione, perchè adesso la gente si aspetta che raggiungiamo la finale a ogni torneo. E' uno svantaggio per noi, anche se naturalmente noi ci proviamo ad ottenere gli stessi risultati di allora - vediamo se ce la facciamo!".
C'è di sicuro almeno una qualità che gli uomini di Michal Bílek condividono con gli illustri compatrioti: lo spirito di squadra. Giocatori quali Nedvěd, Karel Poborský e Vladimír Šmicer mettevano sempre a disposizione il talento individuale per il bene della squadra, e così hanno dimostrato di saper fare in questo torneo Tomáš Rosický o Milan Baroš.
"Questa è una nostra caratteristica tipica. La nostra squadra non è fatta di individui: la forza è nello spirito di squadra, qualcosa in cui crediamo tutti. E' evidente in tutte le partite che giochiamo ed è il nostro punto di forza più grande", dice Jiráček, che non sa bene spiegare come mai i cechi facciano di solito così bene agli Europei. "Forse riusciamo a prepararci in modo ottimale e anche se di solito siamo outsider e non i favoriti, riusciamo sempre a sorprendere".
I cechi hanno sicuramente sorpreso in questo torneo. Pochi avrebbero scommesso sul loro raggiungimento dei quarti, tantomento sulla vittoria nel gruppo A, soprattutto dopo la sconfitta iniziale contro la Russia. Ma poi il gol di Jiráček contro la Grecia nella partita poi finita 2-1 ha segnato il punto di svolta.
"Non sto dicendo che non vorremmo vincere il torneo, anzi pensiamo di poterlo fare, questo è il motivo per cui siamo qui e naturalmente vogliamo andare più avanti possibile", spiega Jiráček, consapevole del fatto che la squadra non sarà certo la favorita quando scenderà in campo a Varsavia giovedì prossimo. "Questa partita sarà difficile, come lo sono state tutte fino ad ora. Il Portogallo è una delle grandi favorite, con giocatori fenomenali, che però verranno a questa partita con tanta umiltà. Noi faremo del nostro meglio, e cercheremo di sopravvivere".