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Non solo Ronaldo

E' il messaggio lanciato dal componente dello staff tecnico di Vicente Del Bosque incaricato di analizzare il Portogallo, prossimo avverario della Spagna in semifinale. "Il Portogallo non è Cristiano Ronaldo più altri dieci", ha dichiarato Paco Jiménez.

Non solo Ronaldo
Non solo Ronaldo ©Getty Images

Tra i segreti dei successi recenti della Spagna vi è quello di concedere ai calciatori del tempo libero da dedicare ad amici e familiari, o semplicemente per uscire a bere un paio di bicchieri.

I calciatori apprezzano la fiducia del Ct Vicente Del Bosque e lo ripagano dando il massimo in allenamento e in campo. Dopo l'ottima vittoria per 2-0 contro la Francia la squadra è stata premiata, oltre che con un posto per la semifinale di mercoledì contro il Portogallo, con un permesso fino alla mezzanotte di domenica. I campioni del mondo e d'Europa si sono dileguati per i quattro angoli di Danzica e nella campagna circostante.

In assenza di Del Bosque e dei calciatori, la federcalcio spagnola (RFEF) ha autorizzato quattro componenti dello staff tecnico – l'allenatore in seconda Toni Grande, il preparatore atletico Javier Miñano, l'allenatore dei portieri José Manuel Ochotorena e il tattico Paco Jiménez - a rispondere alle domande della stampa nella sede del ritiro a Gniewino.

Jiménez, l'uomo che presenterà a Del Bosque un'analisi in video del Portogallo, è chiaro su un punto. “L'idea che il Portogallo sia Cristiano Ronaldo più altri dieci è sbagliata”.

"Questa è una grande squadra. La migliore affrontata finora. Ronaldo è in gran forma, ma hanno talento in ogni zona del campo, una coppia di difensori centrali superba e un centrocampo di ottimi palleggiatori. Inoltre, sono molto rapidi in contropiede”.

La condizione fisica è stato un altro tema all'ordine del giorno. Reduce dalla trasferta calda e umida di Donetsk, la Spagna avrà 48 ore in meno del Portogallo per preparare il derby iberico. "E' uno svantaggio, ma non può essere una scusa”, ha dichiarato Miñano.

"I giocatori seguiranno la prassi di recupero a cui sono abituati nei rispettivi club. Conoscono come nessun altro il loro corpo. Fino a qualche anno fa non avremmo mai immaginato che un calciatore potesse giocare 72 partite in una stagione, per un totale di oltre 5000 minuti”.

Atterrati a Danzica domenica verso le 05.00CET e dovendo ripartire per Donetsk martedì, è stato chiesto come mai la Spagna non abbia scelto di restare nella città ucraina. "A Gniewino ci sentiamo a nostro agio. L'ambiente è tranquillo e il campo buono”, ha spiegato Miñano.



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