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Hodgson, “Possiamo arrivare in fondo”

Divenuto Ct dell’Inghilterra solo all’ultimo, Roy Hodgson rivela a UEFA.com la sua ammirazione per l’Italia, l’avversario di domani sera allo stadio Olimpico di Kiev, e parla anche dell’incredibile impatto nel torneo di Steven Gerrard.

Hodgson, “Possiamo arrivare in fondo”
Hodgson, “Possiamo arrivare in fondo” ©uefa.com 1998-2012. All rights reserved.

Dopo aver guidato nonostante lo scetticismo iniziale l’Inghilterra ai quarti di finale come prima del Gruppo D, l’allenatore inglese Roy Hodgson ora crede che la sua squadra abbia le stesse chance di arrivare in fondo di tutte le altre, e il 64enne tecnico rrivela a UEFA.com la sua ammirazione per l’Italia, l’avversario di domani sera allo stadio Olimpico di Kiev, e parla anche dell’incredibile impatto nel torneo di Steven Gerrard.

UEFA.com: Quali insidie vede nella sfida con l’Italia?

Roy Hodgson: Sono una squadra di talento, come tutte quelle italiane del resto. Hanno eccellenti giocatori di grande tecnica, specialmente in mezzo al campo, bravi col pallone tra i piedi e anche in attacco e in difesa hanno gocatori talentuosi e solidi. Ma soprattutto hanno un grande portiere come Gianluigi Buffon. Saranno un avversario molto duro.

UEFA.com: Steven Gerrard è in grande forma in questo torneo. Il fatto di essere diventato capitano lo ha aiutato?

Hodgson: Gli ho dato la fascia solo perché credevo fosse l’uomo giusto per averla, non per farlo migliorare – mi basta che giochi alla Gerrard. Sono molto contento di come abbia interpretato il ruolo e le responsabillità che questo comporta, tutti gli altri giocatori sono felici di lui e sta facendo un grande torneo.

UEFA.com: Prima del torneo nessuno credeva nell’Inghilterra. Adesso pensate di poter arrivare in fondo a EURO?

Hodgson: Le chance ci sono, bisogna solo pensare di dare il meglio, di giocare bene e poi, basta un pizzico di fortuna esi può anche arrivare in finale. Gli esempi passati non mancano, basta pensare alla Danimarca nel ’92 o alla Grecia nel 2004. Quindi, pur sapendo che è dura, ci diciamo, ‘Perché non noi’?. 

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