Ricordi delle semifinali: Italia
martedì 26 giugno 2012
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Mentre l'Italia si prepara alla gara di giovedì contro la Germania, UEFA.com pubblica alcuni ricordi dei protagonisti delle semifinali azzurre.
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L'Italia cerca di raggiungere la finale del Campionato Europeo per la terza volta (la prima da UEFA EURO 2000) ma deve prima superare la Germania giovedì a Varsavia. UEFA.com pubblica i ricordi di alcuni protagonisti delle semifinali azzurre.
05/06/1968 Italia - URSS (dts, l'Italia vince al lancio della monetina)(Napoli)
Giacinto Facchetti: a quei tempi non c'erano i calci di rigore e il risultato doveva essere deciso con la monetina. L'Italia aveva giocato quasi tutta la partita in 10 e il regolamento non consentiva la sostituzione di un giocatore infortunato. Un altro nostro giocatore soffriva di crampi, quindi si può dire che eravamo in nove e mezzo. Penso che la vittoria al lancio della monetina sia stata una specie di giustizia sportiva. Alla fine dei supplementari, l'arbitro tedesco ha chiamato i due capitani. Siamo andati negli spogliatoi, lui ha estratto una vecchia moneta e io ho scelto croce. È stata la scelta giusta e l'Italia è arrivata in finale. Subito dopo sono corso su per festeggiare. Lo stadio era pieno e c'erano quasi 70.000 tifosi ad aspettare il risultato. I miei festeggiamenti hanno fatto capire che a vincere eravamo stati noi e tutti sono esplosi, perché non giocavamo una finale da 30 anni.
22/06/1988 URSS - Italia 2-0 (Stoccarda)
Paolo Maldini: per me era come un sogno, perché non avevo giocato molto in nazionale (solo tre volte prima di andare in Germania). Avevamo una squadra giovane ed è stato fantastico raggiungere il terzo posto. Il torneo non è stato solo un sogno, ma anche un'esperienza preziosa che mi ha insegnato molto per il futuro. È servito a tutti noi giovani.
29/06/2000 Italia - Olanda 0-0 (l'Italia vince 3-1 ai rigori) (Amsterdam)
Francesco Toldo: un tifoso metterebbe questa partita in cima alla lista. Per me è stata molto bella ed emozionante, ma non la metterei al primo posto. È stata una partita magica, questo è sicuro. Tutto lo stadio era arancione e gli azzurri erano molto pochi. Su sei rigori ne è stato segnato uno solo. È stata una gara incredibile. Abbiamo perso un giocatore dopo 20 minuti, giocando in 10 fino alla fine, ma abbiamo anche avuto occasioni, come i due contropiede di [Alessandro] Del Piero. È stata la miglior prestazione dell'Italia nel torneo, anche perché arrivavamo da una serie di brutti risultati a EURO '96 e a Francia '98. Con quella vittoria abbiamo riavvicinato gli italiani alla nazionale.
Giacinto Facchetti è morto nel settembre 2006. Leggi l'articolo di Paolo Menicucci.