Fyssas tra passato e futuro
domenica 10 giugno 2012
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Panagiotos Fyssas, responsabile tecnico della Federazione Calcio Greca (EPO), ci confida i suoi ricordi di UEFA EURO 2004 e si dice ottimista riguardo al presente e futuro della sua nazionale.
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Il 12 giugno è di certo una data importante per Panagiotos Fyssas, responsabile tecnico della Federazione Calcio Greca (EPO). Oltre a essere il giorno del suo compleanno, nel 2004 il funzionario seguì con trasporto il successo della sua nazionale nella gara d’esordio a UEFA EURO 2004 contro gli allora padroni di casa del Portogallo. Ai microfoni di UEFA.com ha confidato i suoi più intimi ricordi di quel trionfo e discusso la situazione presente e futura del calcio greco.
UEFA.com: Quali sono i suoi ricordi della gara del 12 giugno 2004?
Panagiotos Fyssas: Beh di certo è stato uno dei compleanni più belli di tutta la mia vita. Una vittoria del genere, la prima per la nostra nazionale a un Campionato Europeo UEFA, una manifestazione alla quale non partecipavamo da ben 24, mi ha riempito il cuore di gioia e reso più fiducioso in vista delle gare successive.
UEFA.com: Quale fu il segreto del successo di quella Grecia?
Fyssas: In realtà non c’è stato nessun segreto particolare. Per un mese siamo stati semplicemente perfetti: tutti allo stesso livello, tutti uniti come una vera squadra dev’essere. È stato lo spirito di gruppo a fare la differenza: sacrificio, passione e unione. Rappresentare il proprio paese e ottenere una vittoria del genere: tutto ciò non ha nulla a che vedere con la fortuna.
UEFA.com: Lei allora militava nelle fila dell’SL Benfica. Che sensazioni ha provato a disputare la finale nel suo stadio di casa?
Fyssas: A volte è persino difficile da credere. A gennaio mi trasferii in Portogallo, e sei mesi dopo scendevo in campo nella finale di un Campionato Europeo UEFA nel mio stadio. Ricordo che dissi ai miei compagni che sarebbe stato molto difficile giocare allo stadio Da Luz, perché per come si era messo il torneo avremmo dovuto per forza raggiungere la finale. Le assicuro che nessuno di noi credeva di arrivare così lontano.
UEFA.com: Giorgios Karagounis è uno dei tre giocatori presenti quest’anno che hanno fatto parte della spedizione 2004. Cosa porta di speciale il capitano alla squadra attuale?
Fyssas: Giorgios è semplicemente un esempio per tutti, e lo è sempre stato durante tutta la sua carriera. Ha giocato oltre 100 partite nelle squadre giovanili e 117 nella nazionale maggiore. Ma la cosa che mi sorprende di più è la passione che ci mette in ogni singolo allenamento e la voglia di vincere in qualsiasi partitella. Giorgios non si sente mai arrivato e sinceramente credo che potrebbe giocare almeno altri 200 anni…
UEFA.com: All’altro estremo c’è il giovanissimo Kyriakos Papadopoulos. Cosa pensa di questo ragazzo?
Fyssas: Kyriakos Papadopoulos è un giocatore di enorme talento. Ha molto carattere e grande fiducia nei propri mezzi. Gioca in un ottimo club [FC Schalke 04] e in un campinato difficile come la Bundesliga. Sono certo che nei prossimi anni sarà una delle pedine fondamentali della nostra nazionale.
UEFA.com: Com’è cambiata la Grecia dopo l’arrivo di Fernando Santos al posto di Otto Rehhagel?
Fyssas: Ogni allenatore è diverso e ognuno ha le proprie idee. Dopo dieci anni con Otto Rehhagel non è stato facile né per lui né tantomeno per noi. Ma la direzione presa è sicuramente quella giusta: abbiamo vinto il nostro girone di qualificazione e integrato in prima squadra giovani di valore assoluto, oltre che crescere dal punto di vista tattico. La nazionale greca è sicuramente migliorata: dopo il successo nel 2004 abbiamo lavorato molto bene e ora le fondamenta della nostra nazionale sono davvero solide.