Jensen ricorda il giorno più bello
venerdì 15 giugno 2012
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L'ex giocatore della Danimarca ricorda il gol contro la Germania e l'inaspettato trionfo a EURO '92, una delle favole più belle del calcio moderno.
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"C'è un punto speciale che, se colpito, fa andare il pallone dritto". John Jensen cerca di spiegare il suo gol più famoso, per il quale ha inventato l'espressione "colpire la palla col sedere".
Il 26 giugno 1992, Jensen ha realizzato il primo gol nella finale del Campionato Europeo UEFA contro la Danimarca, poi finita 2-0. Anche se in precedenza aveva segnato poco, l'ex giocatore ha scritto le prime righe di una delle favole più belle del calcio moderno.
Jensen ricorda quell'episodio come se fosse ieri: "Eravamo al 18' e avevamo le gambe pesanti anche perché eravamo nervosi. Peter Schmeichel ha subito sventato due occasioni, ma improvvisamente abbiamo attaccato e Kim Vilfort è intervenuto in scivolata sulla fascia. Forse era fallo, ma Flemming Poulsen ha preso la palla ed è andato avanti".
Sull'appoggio di Poulsen, Jensen è entrato in area e ha tirato di prima, superando Bodo Ilgner sul primo palo. "Pensavo solo a inquadrare la porta. Il portiere non ha visto partire la palla e Stefan Effenberg ha provato a intercettarla, ma per fortuna è entrata".
"Mi sono girato verso il guardialinee, ma poi ho visto i compagni che mi venivano incontro e me ne sono ritrovati otto addosso. Ho capito che forse era il giorno giusto".
In effetti lo era, e grazie al raddoppio di Vilfort la Danimarca vinceva l'Europeo. Non male per una squadra ammessa al torneo all'ultimo momento dopo la squalifica della Jugoslavia. In quei giorni, Jensen si stava preparando per andare in vacanza. "Ho subito pensato che dovevo cancellarla", scherza.
"In realtà non sapevo bene cosa pensare, perché prendevamo il posto di altri giocatori che avevano meritato la qualificazione", commenta a proposito della Jugoslavia, classificatasi al primo posto nel girone con un punto di vantaggio sui danesi.
In Svezia, la Danimarca ha superato la fase a gironi grazie a una vittoria sulla Francia e quindi ha eliminato l'Olanda campione in carica in semifinale. "È stata la migliore partita del torneo - ricorda Jensen - Siamo andati in vantaggio due volte ma loro ci hanno sempre recuperato, e poi siamo andati ai rigori. Entrambe le squadre volevano vincere e si è visto di tutto".
Ai tiri dal dischetto, Jensen e Poulsen hanno nascosto la testa sotto l'asciugamano, senza assistere al rigore vincente di Kim Christofte. "Abbiamo capito di essere in finale solo dalle urla dei tifosi".
Peter Schmeichel, che ha neutralizzato il calcio dagli 11 metri di Marco van Basten, sarebbe stato altrettanto straordinario in finale. "È stato decisivo in almeno due o tre occasioni. Mi ricordo in particolare un colpo di testa di Jürgen Klinsmann. Pensavo entrasse, ma lui ha parato. Per noi è stato molto importante".
"Ma non è stato solo merito di Peter, perché ha contribuito tutta la squadra. Per esempio, Brian Laudrup non ha mai segnato ma ha sempre dato una grossa mano. Lo stesso vale per Flemming Poulsen. Tutti i gol sono arrivati dai centrocampisti, ma loro hanno lavorato molto per noi creando le occasioni".
"È stato molto importante avere quei due attaccanti, un centrocampo infaticabile e una difesa solida, più Peter ovviamente. Era la miscela giusta".