Van Marwijk vuole tenere i piedi per terra
martedì 5 giugno 2012
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Anche se la sua squadra ha "più esperienza" ora, Bert van Marwijk crede che il lungo cammino fatto dall'Olanda al Mondiale FIFA 2010 possa rivelarsi un "pericolo" in vista di UEFA EURO 2012.
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Vice campione del mondo due anni fa con l'Olanda, il Ct degli Arancioni Bert van Marwijk spera di salire sul gradino più alto a UEFA EURO 2012 e di regalare alla sua squadra il secondo grande titolo.
Per riuscirci, l'Olanda dovrà innanzitutto superare le insidie del Gruppo B, dove se la vedrà contro Germania e Portogallo dopo l'esordio il 9 giugno contro la Danimarca. A UEFA.com, l'ex tecnico del Feyenoord ha spiegato di pensare a una partita per volta. Inoltre, ha ammesso di dovere ancora sciogliere dei nodi e ha illustrato come la squadra è evoluta dal Mondiale 2010 in Sudafrica.
UEFA.com: Quando siamo ormai alle porte di UEFA EURO 2012, come giudica la condizione attuale della sua squadra?
Bert van Marwijk: Non siamo ancora ai livelli del Mondiale visto che abbiamo la rosa al completo soltanto da pochi giorni. La nostra rosa è composta da giocatori che militano in cinque tornei europei che finiscono in momenti diversi e arrivano da noi in condizioni fisiche diverse. Alcuni vengono da lunghi infortuni, altri sono appena rientrati. Alcuni hanno giocato molto, altri poco. Altri ancora hanno giocato le finali delle coppe europee. Non è la preparazione ideale, ma la sfida consiste in questo: arrivare pronti all'appuntamento.
UEFA.com: A proposito della finale di UEFA Champions League, come riesce a sollevare il morale di calciatori come Arjen Robben dell'FC Bayern München reduci da una cocente delusione con il club?
Van Marwijk: Non ci sono regole. Spesso il calciatore in questione viene accolto in maniera particolare. Spesso con ironia. Andrebbe chiesto ai calciatori, ma credo che in questo modo si senta subito a proprio agio.
UEFA.com: In attacco lei ha l'imbarazzo della scelta? E' difficile per un allenatore scontentare qualcuno?
Van Marwijk: E' un dibattito che va avanti da anni in Olanda. Alla fine le decisioni spettano a me. E preferisco sempre dover scegliere tra bravi calciatori.
UEFA.com: In difesa ha il problema del terzino sinistro. Giovanni van Bronckhorst si è ritirato e il suo sostituto Erik Pieters è infortunato. Cosa pensa di fare?
Van Marwijk: Non voglio svelare troppo, ma non è un segreto che in quella posizione abbiamo qualche problema. In ogni caso, i tre giocatori che posso schierare in quel ruolo sono [Jetro] Willems, [Stijn] Schaars e [Wilfred] Bouma.
UEFA.com: Può contare in larga parte sul gruppo che ha raggiunto la finale mondiale due anni fa. Quanto conterà quell'esperienza in vista di UEFA EURO 2012?
Van Marwijk: Quell'esperienza è importante e deve essere uno stimolo per il Campionato Europeo. Abbiamo più esperienza ma questo può anche essere pericoloso e portare pigrizia, abbiamo parlato di questo. Dobbiamo tornare nuovamente su quel livello, lo sanno tutti.
UEFA.com: Dovrete subito raggiungere buoni livelli vista la forza degli avversari nel girone. Quanto sarà importante partire bene contro la Danimarca?
Van Marwijk: Un girone del genere ti fa essere subito motivato. A volte è più difficile trovare le motivazioni in un girone sulla carta più facile.
UEFA.com: Spagna, Olanda e Germania vengono spesso indicate tra le favorite del torneo. E' d'accordo?
Van Marwijk: Le situazioni si possono rovesciare molto rapidamente. Lo dimostra il caso della Germania. Indicata tra le favorite, perde contro Francia e Svizzera e tutto cambia. Anche la Francia è una grande squadra, come lo sono anche Italia e Inghilterra.
UEFA.com: L'Olanda vanta una buona tradizione nel Campionato Europeo UEFA, avendolo vinto nel 1988 e avendo raggiunto le semifinali. Quale obiettivo si pone?
Van Marwijk: L'obiettivo è pensare alla prima partita. Non ha senso guardare avanti. Dobbiamo pensare a una partita alla volta.
UEFA.com: Quanto a stile di gioco, ha cambiato qualcosa rispetto al Mondiale?
Van Marwijk: Se tutti stanno bene, possiamo modificare piccoli dettagli. Al Mondiale, abbiamo giocato quasi sempre nella metà campo avversaria. Per fare questo, serve molta pazienza. Se si forzano troppo le situazioni si rischia di subire le ripartenze, e non è quello che vogliamo. Vogliamo attaccare, ma con criterio.