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L’Italia esce indenne da Belgrado

Serbia - Italia 1-1
Gli Azzurri, già qualificati, pareggiano 1-1 e mantengono l’imbattibilità nel Gruppo C: Ivanović risponde a Marchisio.

Giuseppe Rossi e Slobodan Rajković
Giuseppe Rossi e Slobodan Rajković ©Getty Images

L’Italia esce indenne da Belgrado e mantiene l’imbattibilità nel girone di qualificazione a UEFA EURO 2012. Allo Stadion FK Crvena zvezda gli Azzurri, già sicuri della qualificazione per Polonia e Ucraina, pareggiano 1-1 contro la Serbia: Claudio Marchisio porta subito in vantaggio la squadra di Cesare Prandelli, raggiunta da Branislav Ivanović del Chelsea FC.

Dopo un’ottima partenza, l’Italia ha un po’ arretrato il baricentro in casa di una Serbia che cercava a tutti i costi i tre punti per blindare il secondo posto nel Gruppo C e raggiungere aritmeticamente gli spareggi. Soltanto gli Azzurri hanno centrato l’obiettivo della serata; la squadra di Vladimir Petrović, scavalcata al secondo posto in classifica dall’Estonia, dovrà giocarsi tutto nell’ultima partita in Slovenia martedì prossimo.

Prandelli conferma le aspettative della vigilia: al centro della difesa gioca Andrea Barzagli, con Giorgio Chiellini schierato esterno a sinistra; davanti fiducia al tandem formato da Giuseppe Rossi e Antonio Cassano. La Serbia, capitanata da Dejan Stanković dell’FC Internazionale Milano, propone uno schieramento con Marko Pantelić unica punta.

L’Italia corre subito un brivido, ma l’intervento di Gianluigi Buffon sulla staffilata di Aleksandar Kolarov – anche se stilisticamente non perfetto – è efficace. Dopo 54 secondi, però, gli Azzurri colpiscono. Sul rilancio del portiere della Juventus, la difesa serba è disattenta e Rossi serve uno splendido pallone filtrante a Marchisio: il centrocampista sembra perdere il tempo dopo il controllo, ma calcia subito di punta e in diagonale “fulmina” Bojan Jorgačević. Un grande momento per il giocatore della Juventus, autore di una doppietta domenica sera nel successo 2-0 sull'AC Milan.

Il numero 1 di casa si riscatta all’8’ su Rossi, dalla parte opposta Miloš Krasić ha una buona opportunità ma il suo destro al volo – propiziato da una deviazione di testa del suo compagno di club Leonardo Bonucci sul cross di Zoran Tošić – non inquadra lo specchio. Proprio da Tošić, centrocampista del PFC CSKA Moskva, e Kolarov arrivano le maggiori insidie per la difesa dell’Italia, che però controlla senza eccessivi patemi d’animo le sfuriate di una Serbia alla ricerca del pareggio.

Al 26’, però, la squadra di Petrović realizza l’1-1. La difesa Azzurra allontana corto un corner di Krasić, Tošić calcia di sinistro dal limite dell’area e Ivanović, a terra per aver tentato precedentemente il colpo di testa, riesce a correggere la conclusione del compagno spiazzando Buffon. La nazionale prova a reagire con una punizione di Andrea Pirlo, che tuttavia non impensierisce il portiere serbo.

Ben più insidioso il calcio piazzato di Kolarov a inizio ripresa, con Buffon che salva il risultato con un super intervento. Una manciata di minuti dopo il terzino del Manchester City FC crossa forte in mezzo per servire un compagno, ma il portiere dell’Italia blocca a terra; sul rovesciamento di fronte ci prova Cassano, che però trova solo l’esterno della rete.

Nel secondo tempo gli Azzurri badano soprattutto a difendere, anche se Riccardo Montolivo sciupa un’ottima opportunità su ripartenza; la Serbia, rinfrancata dall’ingresso in campo a inizio ripresa di Radosav Petrović al posto di Ljubomir Fejsa, si rende pericolosa con Pantelić, ma il suo colpo di testa sul cross di Miloš Ninković termina alto. Al 67’ finisce la partita di Cassano, sfortunato in due precedenti conclusioni, che lascia il posto a Sebastian Giovinco.

Il ritmo si abbassa, l’Italia addormenta la partita; Alberto Aquilani rileva Montolivo, dalla parte opposta entrano Nikola Žigić e Milan Jovanović al posto di Krasić e Stanković. Ma il risultato finale non cambia più: l’Italia ottiene il nono risultato utile in altrettante partite, la Serbia dovrà conquistarsi l’accesso agli spareggi all’ultimo respiro. A Stanković e compagni, comunque, basterà non perdere.

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