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La cura perfetta per Olić

"Non avete idea di quanto sia stato importante per me", ha dichiarato Ivica Olić a UEFA.com, al rientro in Nazionale dopo 13 mesi, entusiasta per il gol contro la Turchia che ha avvicinato la Croazia a UEFA EURO 2012.

Ivica Olić parla a UEFA.com dopo il gol a Istanbul
Ivica Olić parla a UEFA.com dopo il gol a Istanbul ©UEFA.com

Per Ivica Olić, il successo non è arrivato facilmente. Il croato, 32 anni, ha lavorato più degli altri per raggiungere i massimi livelli, superando una miriade di infortuni.

A parte gli acciacchi più leggeri, l'attaccante dell'FC Bayern München si è rotto il naso tre volte, si è operato due volte ai legamenti e, più di recente, ha accusato un problema all'anca. Il gol nello spareggio di andata per UEFA EURO 2012 contro la Turchia, però, è stato la panacea perfetta.

"Stavo pensando al ritiro", ammette l'attaccante, che la scorsa stagione si è sottoposto a una riabilitazione di nove mesi che ne ha messo a dura prova i limiti fisici e psicologici. Ma l'ex PFC CSKA Moskva e Hamburger SV non ha mollato, promettendo di tornare al più presto alla condizione ideale.

All'inizio di questa stagione ha però subito un altro infortunio, stavolta all'anca, che la tenuto lontano dai campi per altri due mesi. Per molti si trattava del colpo finale alla carriera di Olić, che nel 2009/10 era stato vice capocannoniere in UEFA Champions League insieme a Cristiano Ronaldo dietro Lionel Messi.

Ancora una volta, l'attaccante ha perseverato ed è tornato più forte di prima. Venerdì, 13 mesi dopo l'ultima gara ufficiale con la Croazia, gli sono bastati due minuti per segnare contro la Turchia a Istanbul. Il suo gol ha aperto la strada alla Croazia, che si è imposta 3-0 nella gara d'andata e attende quella di ritorno di martedì.

"Non avete idea di quanto sia stato importante - commenta il giocatore, 75 presenze in nazionale -. Sono mancato per un anno e ho segnato dopo due minuti. Sono contentissimo. A Istanbul abbiamo lottato molto e loro non hanno mai tirato in porta. La Croazia gioca così, ma non è ancora finita. Staremo attenti, ma siamo pronti".

Mentre i giornali croati scrivevano titoli come "Olić airlines" e "Ultima chiamata per Varsavia e Kiev", Olić ha di nuovo superato i tempi duri guadagnando l'appellativo di eroe. "Mia moglie e i miei figli erano a Monaco e hanno guardato la partita in televisione - spiega -. Li ho chiamati prima della gara e mio figlio Luka, che ha sette anni, mi ha detto: 'Non preoccuparti papà. Segnerai e vinceremo'".

" Ho chiamato mia moglie subito dopo la partita e mi ha detto che i bambini erano al settimo cielo dopo il gol. Ha avuto problemi a calmarli. Luka gioca contro la Turchia alla PlayStation da tre anni, cioè da quando abbiamo perso clamorosamente a Vienna a UEFA EURO 2008. Ora può calmarsi: ci ha pensato papà".