La Croazia completa l'opera
martedì 15 novembre 2011
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Croazia - Turchia 0-0 (and. 3-0)
La Croazia stacca il biglietto per UEFA EURO 2012 con un pareggio a reti inviolate dopo il successo di venerdì a Istanbul.
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La Croazia suggella la qualificazione a UEFA EURO 2012 con un pareggio a reti inviolate contro la Turchia dopo l'eclatante successo di venerdì a Istanbul.
A Zagabria, i padroni di casa affrontano con tranquillità una squadra ospite che minaccia raramente di rimontare i tre gol di svantaggio. A parte un tiro di Colin Kazım Richards nel primo tempo e una conclusione di Hamit Altıntop a fil di palo nel secondo, è la Croazia ad avvicinarsi di più alla marcatura, meritando così la quarta partecipazione al Campionato Europeo UEFA in cinque tentativi.
Nonostante l'ampio margine di vantaggio, l'approccio cauto invocato da Slaven Bilić sembra azzeccato perché la Turchia, che schiera solo tre giocatori fra quelli di venerdì, non perde tempo. Al 5', un tiro dalla distanza di Selçuk İnan colpisce il palo e carambola sui piedi di Kazım Richards, che però viene neutralizzato da Stipe Pletikosa.
La Croazia parte piano, ma lentamente entra in partita. Ivica Olić tocca di poco alto al 17', poi Gordon Schildenfeld incorna di un soffio a lato. Sul finire del primo tempo, Olić serve due palloni a Mario Mandžukić e Darijo Srna, che sparano a lato da posizione favorevole.
In una lotta contro il tempo, la Turchia cerca disperatamente il gol e lo sfiora al quarto d'ora della ripresa. Dopo aver raccolto un cambio di campo di Gökhan Töre sulla destra, Kazım Richards appoggia per Hamit Altıntop, il cui rasoterra si spegne a pochi centimetri dal palo.
L'errore non fa che risvegliare la Croazia, fino ad allora impegnata a contenere gli ospiti senza reagire. Al 68', Ivan Rakitić costringe Sinan Bolat alla deviazione sul fondo. A un quarto d'ora dal termine, lo stesso giocatore si invola a rete ed effettua uno scambio con Mandžukić, ma il suo tiro a bruciapelo viene nuovamente neutralizzato da Sinat. Di lì a poco arriva il triplice fischio e alla Croazia non resta che festeggiare un posto in Polonia e Ucraina.