La bussola di Prandelli indica l'umiltà
giovedì 1 luglio 2010
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In un momento di disorientamento il neo Ct azzurro sembra avere quello che serve - le certezze: "Lavorerò sulla qualità umana, da lì parte tutto; poi voglia di fare bene, determinazione e umiltà".
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E' un'Italia che si è stupita di sé stessa quella che è stata eliminata dal Mondiale FIFA nella fase a gironi, e in un momento di disorientamento quello che serve agli azzurri sono i punti di riferimento: è proprio questo che ha dato il neo Ct Cesare Prandelli nella conferenza stampa di presentazione, nella quale ha elencato i suoi quattro punti cardinali - qualità umana, voglia di fare bene, determinazione e umiltà.
Se la stella polare del tecnico di Orzinuovi sono le relazioni interpersonali basate sul rispetto reciproco, la declinazione nella pratica della sua filosofia calcistica si potrebbe riassumere con una sola parola, da lui stesso pronunciata più volte: meritocrazia. "Saranno convocati i giocatori che meritano di indossare la maglia della nazionale, che è di tutti noi", ha spiegato l'ex allenatore della ACF Fiorentina. "Sarà una scelta meritocratica che sarà basata anche sul rispetto dei ruoli. Mi auguro di portare in nazionale giocatori di qualità".
Prandelli ha sottolineato più volte anche i meriti del suo predecessore, Marcello Lippi, che ha "lasciato un certo tipo di mentalità, l'attaccamento dei giocatori alla maglia", ha detto. "Dobbiamo partire da questo, dalla voglia di essere coinvolti in un progetto che deve rendere partecipi tutte le componenti - federazione, squadra e anche i media. Vorrei creare un clima di rispetto e collaborazione".
Il mondo del calcio tende a dividere sempre gli appassionati in due correnti, ma sulle qualità umane di Prandelli sembrano essere tutti concordi. Il passato parla per lui e l'altra caratteristica prandelliana che fa ingolosire i tifosi azzurri è il fatto che il tecnico abbia in passato dimostrato di aver valorizzato i giovani. Il nome principe sulla bocca di tutti è quello di Mario Balotelli: "Non lo conosco, non posso dare giudizi o suggerimenti. I ragazzi giovani hanno sempre paura di crescere e dei loro sentimenti, gli consiglio di vivere in modo sereno questa professione che è privilegiata".
Balotelli potrebbe prendere esempio da chi prima di lui ha saputo creare scompiglio per poi mettere la testa a posto. "Cassano è sereno, maturo, tranquillo; è stato favorito da Carolina, la moglie", ha detto con lo sguardo di chi sa quello che dice. "Le persone che ti stanno accanto ti aiutano molto, e per quanto mi riguarda lo vedo molto sereno".
"Ogni allenatore può avere in testa un modulo che conosce di più, io mi auguro solo di poter utilizzare i giocatori dando loro la possibilità di esprimersi al meglio nel loro ruolo", ha continuato Prandelli. "Non parto con un modulo prestabilito. I giocatori di qualità non dovrebbero mai trovare problemi a coesistere, poi è chiaro che devi cercare certi equilibri. Sono convinto che nel campionato italiano abbiamo grande professionalità e competenza e che molti giocatori arriveranno preparati dal punto di vista tattico".
Il primo impegno sarà l'amichevole contro la Costa d'Avorio: "Cercheremo di mettere in campo una squadra con un senso e un'identità, cercheremo per esempio una coppia di centrali difensivi che ha già lavorato qualche settimana insieme", ha spiegato sottolineando che l'obiettivo è qualificarsi ai prossimi Europei UEFA con una squadra che abbia un progetto - e un futuro. "Non conta dove vedo io la nazionale ora ma dove vorrei vederla: tra le prime quattro del mondo. E' questo il posto che le compete".
Per chiudere, la conferma della sua filosofia calcistica e umana: "Io sono convinto che si debba lavorare sulla meritocrazia, che alla lunga paga sempre. Che siano giocatori di Torino, Palermo, Catania non conta. Se hanno la dignità e la personalità giusta devono essere premiati", ha detto. "Ma se sei premiato perché bravo devi comunque avere un comportamento consono al ruolo. Se riesci a trasmettere questo concetto credo che porti i giocatori dalla tua parte, le persone che rispetti sono quelle che ti danno più di quanto loro stesse immaginino".