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Del Bosque non vuole fermarsi

Il Ct non vuole che la Spagna si soffermi troppo sui grandi successi ottenuti nell'ultimo biennio e punta a difendere il titolo europeo conquistato due anni fa dopo essersi laureato campione del mondo in Sudafrica.

Del Bosque non vuole fermarsi
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Anche se non è il tipo da lasciarsi andare ai sentimentalismi, il Ct Vicente del Bosque sarà certamente emozionato quando la Spagna affronterà la Lituania nella sua Salamanca nelle qualificazioni a UEFA EURO 2012.

Pur avendo trascorso molto tempo nella capitale spagnola, iniziando nelle giovanili del Real Madrid CF a 18 anni, Del Bosque ama ancora la città dove è nato 59 anni fa: "Non voglio dire che Salamanca sia sempre stata un po' "fuori dal giro" in termini calcistici, ma la sua vicinanza a Madrid è stata sicuramente un ostacolo", spiega l'ex centrocampista.

"La partita contro la Lituania [8 ottobre] darà un'immagine positiva della mia città. Il presidente della Federcalcio ha capito perché ci giocheremo: vogliamo continuare il nostro cammino verso la Polonia e l'Ucraina in una città che conosciamo bene".

La difesa al titolo di campione d'Europa è iniziata con un agevole 4-0 sul Lichtenstein. Tuttavia, una pesante sconfitta contro l'Argentina in amichevole ha sollevato i primi dubbi sulle motivazioni e sulla fame di successi della squadra.

"Chi pensa che, in una carriera così breve come quella di un calciatore, ci si possa fermare e 'accontentare' ha sbagliato tutto - spiega il Ct -. Vivere nel passato non fa bene a nessuno. I successi del futuro dipendono dai giocatori e dal loro atteggiamento, ma ovviamente anche da noi allenatori".

"Non possiamo fermarci pensando alle vittorie passate. Dobbiamo guardare avanti e il prossimo obiettivo è il Campionato Europeo. Prima dobbiamo qualificarci per il torneo; poi, possibilmente, lotteremo per il titolo".

Dichiarandosi "molto orgoglioso" per gli elogi ricevuti dal presidente Michel Platini alla nona Conferenza UEFA per Ct delle Nazionali, tenutasi lo scorso mese a Madrid, Del Bosque spiega perché la vittoria della Coppa del Mondo FIFA 2010 è l'apice della sua carriera.

"Sono felice di aver vinto, è stato merito di tutti. Ho coronato una vita completamente dedicata al calcio. Quando ho alzato la coppa, ho pensato a tutte le persone che mi hanno insegnato qualcosa, sia da giocatore che da allenatore, e a tutti quelli che mi hanno aiutato".

"Negli anni, la Spagna ha prodotto tanti calciatori di qualità, ma per generazioni non ha mai vinto come nazione. Vinceva solo le coppe europee a livello di club, ma la nazionale è sempre stata sfortunata e si è rifatta solo nel 2008 e nel 2010".

Contro la Lituania, Del Bosque cercherà la 30esima vittoria in 36 partite sulla panchina spagnola. In vista delle successive gare contro Scozia e Repubblica Ceca nel Gruppo I, il tecnico ritiene che la squadra abbia la miscela giusta per vincere: "Abbiamo ottimi giocatori e una buona organizzazione, ma anche i rapporti personali siano molto buoni. Sono requisiti fondamentali per vincere", sottolinea.

"Tutti i giocatori hanno doti individuali e grandi potenzialità. L'importante è essere uniti il più possibile e far girare bene la palla, per migliorare il gioco e trovare il giusto equilibrio tra le linee. Infine, è altrettanto importante saper segnare".

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