Santos non teme i confronti
martedì 5 ottobre 2010
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Il tecnico portoghese, successore di Otto Rehhagel sulla panchina della Grecia, ha il difficile compito di riportare la squadra ai massimi livelli dopo il trionfo a UEFA EURO 2004.
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Fernando Santos, successore di Otto Rehhagel sulla panchina della Grecia, ha il difficile compito di riportare la squadra ai massimi livelli dopo il trionfo a UEFA EURO 2004. Dalla sua, però, ha il vantaggio di conoscere il calcio ellenico, avendo guidato Panathinaikos FC, AEK Athens FC e PAOK FC.
UEFA.com: dopo tutti questi anni a livello di club, com'è allenare una nazionale?
Fernado Santos: molto difficile, perché è un lavoro completamente diverso. Prima vedevo i giocatori tutti i giorni e potevo sempre migliorare o correggere quello che non andava. In nazionale, invece, hai appena un paio di giorni per spiegare le nuove idee. Quando hai la sensazione che inizino a capire, i giocatori se ne vanno e devi aspettare un altro mese.
UEFA.com: lei ha allenato diverse squadre in Grecia. Quanto è utile questa esperienza per il suo attuale lavoro?
Fernando Santos: nei sei-sette anni in cui ho allenato in Grecia, l'80% dei giocatori che hanno vinto EURO 2004 giocavano nelle mie squadre, quindi li conosco molto bene. È stato un fattore decisivo per la mia scelta di allenare la nazionale. Anche loro conoscono la mia personalità e la mia mentalità calcistica.
UEFA.com: cosa si prova a seguire le orme di un allenatore di successo come Otto Rehhagel?
Fernando Santos: è un onore, perché Rehhagel ha fatto un lavoro enorme per il calcio greco, portando la squadra a vari tornei e, ovviamente, alla vittoria di EURO 2004. Succedere a lui è una questione di motivazioni, onore e responsabilità.
UEFA.com: è possibile che la Grecia ripeta il successo del 2004?
Fernando Santos: siamo in fase di transizione. La Grecia ha giovani di talento, che negli ultimi due anni hanno dato un grosso contribuito nelle nazionali Under 19 e Under 21. Ora dobbiamo sostenerli e circondarli di giocatori più esperti, in modo da formare una squadra competitiva. Per tornare campioni d'Europa devono coincidere molte variabili.
UEFA.com: il successo del 2004 è un peso o una motivazione in più?
Fernando Santos: quella vittoria è stata molto importante, perché ha permesso a molti giocatori greci di andare all'estero. Oggi, questi giocatori possono riportare in nazionale una nuova filosofia calcistica e nuovi concetti. Dobbiamo solo mettere insieme tutti questi pezzi.
UEFA.com: dopo i pareggi nelle prime due partite di qualificazione per UEFA EURO 2012, quante possibilità avete di raggiungere la fase finale?
Fernando Santos: tutto è ancora aperto, anche se i risultati sono stati inferiori alle aspettative. Forse è colpa mia, perché ho provato a cambiare filosofia troppo rapidamente. Contro la Georgia abbiamo subito un gol in avvio e psicologicamente è stato difficile ribaltare l'incontro, nonostante le occasioni che abbiamo avuto. Il pareggio in Croazia è stato diverso, perché loro sono i favoriti, ma il girone resta aperto.
UEFA.com: lei ha una laurea in ingegneria. Quali sono le somiglianze con il calcio?
Fernando Santos: ho smesso di avere un doppio lavoro solo nel 1998, quando ho iniziato ad allenare l'FC Porto. Fino ad allora lavoravo anche come ingegnere. Ci sono molte cose in comune, soprattutto per quanto riguarda l'organizzazione.