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Mostra contro il razzismo in Polonia

La conclusione della Coppa del Mondo FIFA in Sudafrica è stata celebrata in Polonia con una mostra dell'Associazione Mai Più, che coordina il centro di monitoraggio contro il razzismo nell'est Europa appoggiato dalla UEFA.

Mostra contro il razzismo in Polonia
Mostra contro il razzismo in Polonia ©Never Again Association

La conclusione della Coppa del Mondo FIFA in Sudafrica è stata celebrata in Polonia con una mostra dell'Associazione Mai Più, che coordina il centro di monitoraggio contro il razzismo nell'est Europa appoggiato dalla UEFA.

L'Associazione Mai Più (Stowarzyszenie Nigdy Wiecej) ha organizzato la mostra "Via il razzismo dagli stadi" in concomitanza con la finale della Coppa del Mondo FIFA. Presso l'Home Africa Bar di Varsavia, un pubblico eterogeneo ha potuto conoscere la storia multiculturale del calcio polacco con un evento organizzato da Stanley Udenkwor, ex giocatore del KSP Polonia Warszawa e della nazionale polacca nato in Nigeria.

L'associazione ha il compito di coordinare il progetto di sviluppo nell'est Europa a nome della rete Football Against Racism in Europe, partner della UEFA. L'iniziativa principale del progetto, finanziato dalla UEFA, è il centro di monitoraggio contro il razzismo nell'est Europa. Nato lo scorso novembre, si occupa di controllare, ricercare e documentare casi di razzismo in tutta la regione in vista di UEFA EURO 2012 in Polonia e Ucraina.

La mostra "Via il razzismo dagli stadi" vede la partecipazione di minoranze etniche e comunità di migranti nel calcio nazionale e si occupa di razzismo della xenofobia negli stadi polacchi. Inoltre, quest'estate sarà presente anche al popolare Woodstock Festival in Polonia.

Jacek Purski, portavoce dell'Associazione Mai Più, ha dichiarato: "Come nazione ospitante di UEFA EURO 2012, la Polonia deve imparare dall'esperienza in Sudafrica, per organizzare un evento multiculturale nell'insegna dell'allegria e del rispetto".

La mostra rappresenta l'ultima campagna educativa condotta dall'associazione, che opera in Polonia, Ucraina, Slovacchia e Ungheria ma anche Romania, Bulgaria, Russia, Bielorussia e Moldavia. Il centro di monitoraggio contro il razzismo nell'est Europa della rete FARE è stato inizialmente concepito come programma triennale per sostenere la preparazione di UEFA EURO 2012 e le attività antidiscriminatorie nei territori dell'Europa orientale.