Il sogno di Rosetti diventa realtà
sabato 28 giugno 2008
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L'arbitro torinese si prepara al meglio per la gara più importante della sua carriera: la finale di UEFA EURO 2008™.
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Chiunque riesca a trasformare la propria passione in lavoro può considerarsi molto fortunato. Poiché Roberto Rosetti, arbitro della finale di UEFA EURO 2008™ di domenica a Vienna, è un grande appassionato di calcio, è facile immaginare la sua gioia in vista della gara più importante nel panorama calcistico europeo.
Lavoro di squadra
Il dirigente ospedaliero di Torino, 40 anni, ha dedicato la sua designazione a tutti gli arbitri italiani e ha sottolineato il grande lavoro di squadra. Il direttore di gara sarà affiancato da Alessandro Griselli e Paolo Calcagno, compagni durante la preparazione al Campionato Europeo UEFA e alla fase finale.
Motivazioni evidenti
Nonostante l’adrenalina, la preparazione all’incontro segue la consueta routine. "Non ho bisogno di altre motivazioni, perché sono evidenti – spiega Rosetti a euro2008.com –. È più importante raccogliere tutte le energie e mantenere la giusta intensità. Devo dire che il calcio italiano è sempre ricco di situazioni importanti e ti permette di avere una certa abitudine a partite in cui la posta in gioco è alta”.
Preparazione mentale
La lucidità, la forma fisica e l’acume tattico sono elementi fondamentali per un arbitro. "La preparazione mentale è essenziale – commenta Rosetti –. Naturalmente un arbitro deve essere ben preparato fisicamente e tecnicamente, deve conoscere il calcio in generale, le tattiche e le caratteristiche dei giocatori, ma soprattutto deve avere una grande motivazione interiore, che influenza le sue decisioni. Ci vuole anche coraggio, per prendere decisioni difficili in situazioni difficili”.
Arbitro consolatore
Un uomo di calcio come Rosetti ha una conoscenza approfondita delle situazioni che si avvicendano in un incontro. L’aspetto emotivo è stato messo in risalto in occasione della sfida tra Croazia e Turchia a Vienna. Le immagini dell’arbitro che consolava Mladen Petrić dopo l’errore dal dischetto hanno fatto il giro del mondo.
Reazione spontanea
"È stato un gesto assolutamente spontaneo – spiega Rosetti –. Non è il giocatore a essere importante, ma l’essere umano che c’è dietro il giocatore, e lo stesso vale per l’arbitro. È stato un momento molto triste e per Petrić è stato un dramma. In quel momento ci trovavamo vicini e ho avuto una reazione spontanea. Penso proprio che lo rifarei”.
Inno per gli arbitri
Rosetti ha anche una nuova proposta che riguarda gli inni nazionali. "In futuro vorrei che venisse suonato anche l’inno nazionale degli arbitri. Naturalmente fa piacere ascoltare quello delle due formazioni, ma ricordiamo che in campo c’è una terza squadra, quella dei direttori di gara". La 17esima squadra di UEFA EURO 2008™ è stata molto unita e, in occasione della decisiva gara di domenica, Rosetti ne sarà il fiero rappresentante.