Aragonés brinda al successo
domenica 22 giugno 2008
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Il Ct iberico è apparso molto soddisfatto per il sudato successo contro l'Italia.
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Luis Aragonés aveva parlato di bicchiere "mezzo pieno" prima della partita. Dopo la vittoria ai calci di rigore contro l’Italia, il Ct della Spagna si gusta un calice colmo fino all’orlo. Il tecnico spagnolo, 69 anni, ha commentato con soddisfazione l’accesso in semifinale, ma con la mente già rivolta alla prossima sfida contro la Russia: "Non sarà facile come nel 4-1 d’esordio".
Luis Aragonés, Ct della Spagna
Sono felice: andiamo avanti, ma abbiamo vinto soltanto una piccola battaglia. Nessuna delle due squadra ha giocato una grande partita. Avremmo dovuto usare di più gli spazi. Il ritmo è stato piuttosto basso. Se avessimo giocato la palla con più velocità avremmo creato più occasioni. Eravamo un po’ più freschi dei nostri avversari, ma ci è mancata la velocità nelle giocate, oltre a qualche sbavatura in fase di possesso palla. Siamo riusciti a penetrare nelle maglie dell’Italia, ma senza chiudere le giocate. Abbiamo disputato una buona gara sul piano fisico e all’Italia abbiamo lasciato soltanto le palle alte. Ieri abbiamo provato i rigori, e oggi hanno calciato i migliori.
Sono qui per fare il mio lavoro: vincere. Per la Spagna è una vittoria molto importante. In passato abbiamo faticato spesso a superare i quarti: questa volta, speriamo di arrivare in finale. Non mi deprimo quando perdo, non mi esalto quando vinco. Sono felice per il mio paese, per i giocatori e per me stesso. Questa squadra vuole arrivare in finale e vincere. Contro la Russia non sarà affatto facile come all’esordio: i giocatori russi in questo momento della stagione sono al top della condizione.
Roberto Donadoni, Ct dell’Italia
I giocatori hanno dato tutto quello che avevano. Sono orgoglioso del loro impegno e del calcio che hanno espresso. Nessuno aveva un briciolo residuo di energia: quelli che hanno giocato e quelli che non hanno giocato. Mi dispiace molto e sono molto triste per questa eliminazione. Ma l’orgoglio resta: il risultato non mi interessa. Potevamo uscire al primo turno, nei quarti o in semifinale: spetta agli altri esprimere giudizi su quello che abbiamo fatto.