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Un'attesa lunga 24 anni

Una Spagna finalmente matura sembra aver superato la maledizione che la accompagnava nelle grandi competizioni internazionali.

Marcos Senna, Fernando Torres, Xavi Hernández, Cesc Fabregas, Andrés Iniesta e Joan Capdevila (Spagna)
Marcos Senna, Fernando Torres, Xavi Hernández, Cesc Fabregas, Andrés Iniesta e Joan Capdevila (Spagna) ©Getty Images

Prima di UEFA EURO 2008™, Luis Aragonés aveva dichiarato che, per diventare campione, alla Spagna mancavano solo due cose: saper gestire un incontro e un pizzico di fortuna. Nel calcio moderno, non c’è sfida più adatta per vedere se sai gestire una partita di una gara a eliminazione diretta contro l’Italia, magari da vincere ai rigori. La Spagna è maturata. E il pizzico di fortuna che le mancava potrebbe essere il palo colpito dalla Russia mentre dominava il primo incontro del girone. Il tutto mentre Iker Casillas superava Gianluigi Buffon nella drammatica sfida dal dischetto di domenica scorsa. E nella semifinale contro la Russia, non è servito nemmeno l'aiuto della sorte.

Il cammino verso la finale
Nella prima partita del Gruppo D, vinta 4-1 contro la Russia, la Spagna a resistito a 20 minuti di fuoco ma si è imposta grazie a David Villa, autore di tre gol e ispiratore del quarto. Quattro giorni dopo, la Spagna ha liquidato la Svezia con un calcio di punizione studiato in allenamento e un imperioso Fernando Torres, nonostante il pareggio di Zlatan Ibrahimović prima del gol della vittoria di Villa agli ultimi secondi. Dopo essersi assicurata la qualificazione con due vittorie, contro la Grecia il Ct ha lasciato a riposo 10 titolari, ma le Furie Rosse hanno vinto 2-1 con gol di Rubén de la Red e Daniel Güiza.

Ai quarti contro l’Italia, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e nonostante la parata di Gianluigi Buffon su Güiza ai tiri dal dischetto, Casillas ha neutralizzato Daniele De Rossi e Antonio Di Natale, permettendo a Cesc Fàbregas di trasformare l’ultimo rigore e vincere l’incontro per 4-2. Fàbregas si è rivelato decisivo anche nella semifinale contro la Russia, quando è entrato in campo al posto dell'infortunato Villa a 10' dall'intervallo, propiziando le reti di Güiza e David Silva dopo l'1-0 firmato da Xavi Hernández. 

Terza finale 
La Spagna ha conquistato il trofeo Henri Delaunay nel 1964, superando 2-1 a Madrid l'Unione Sovietica campione in carica grazie al gol-partita di Marcelino a 6' dal fischio finale. 20 anni più tardi, nel 1984, le Furie Rosse si sono inchinate davanti alla Francia padeona di casa, vittoriosa 2-0 al Parco dei Principi grazie alle reti di michel platini e Bruno Bellone.
• 1964 Unione Sovietica: vittoria 2-1
• 1984 Francia: sconfitta 2-0

Il momento topico 
Indubbiamente sono le parate di Casillas su De Rossi e Di Natale nella gara del 22 giugno, un giorno in cui la Spagna si era arresa ai rigori contro il Belgio nella Coppa del Mondo 1986, all’Inghilterra a EURO '96™ e alla Repubblica di Corea ai Mondiali 2002.

Il giocatore chiave 
Fino al momento dell'infortunio è stato Villa, ma in sua assenza l'uomo in più potrebbe diventare Casillas. Il capitano iberico è stato determinante contro gli Azzurri, ma anche nelle altre partite si è messo in luceinterventi decisivi, come la splendida deviazione sul tiro a botta sicura di Roman Pavlyuchenko in semifinale. Il suo unico punto debole restano le uscite in presa alta, pertanto in finale la Spagna dovrà guardare a vista Miroslav Klose.

Moduli
Contro Russia, Svezia e Italia, la squadra è scesa in campo con un 4-1-3-2, sempre con la stessa formazione. Nella semifinale contro la Russia, l'infortunio di Villa ha costretto Aragonés ad inserire Fàbregas, passando al 4-1-3-1-1. Da quel momento le Furie Rosse hanno cambiato marcia, tanto che lo stesso Guus Hiddink ha dichiarato: "Nel primo tempo eravamo riusciti a limitare Torres e Villa, ma con l'ingresso in campo di un ulteriore centrocampista siamo andati in confusione". Occasionalmente, Andrés Iniesta cambia fascia, da destra a sinistra, senza che Silva passi sulla fascia opposta.

I rigori 
Tre vittorie su sei, e tutte le sconfitte ai quarti di finale il 22 giugno: nel 1986 contro il Belgio, nel 1996 contro l’Inghilterra e nel 2002 contro la Repubblica di Corea, quest’ultima dopo la vittoria ai rigori agli ottavi contro la Repubblica d’Irlanda (la prima dalla semifinale del 1984 contro la Danimarca). La vittoria contro l’Italia migliora il bilancio dal dischetto al Campionato Europeo UEFA, portandolo a due vittorie e una sconfitta. Puyol, Carlos Marchena, Joan Capdevila e Xavi Hernández hanno perso ai rigori (5-3) anche la finale olimpica del 2000 contro il Camerun dopo il 2-2 dei tempi regolamentari.

La qualificazione a UEFA EURO 2008™
La Spagna ha chiuso il 2006 sull'orlo di una crisi di nervi: le sconfitte 3-2 contro l'Irlanda del Nord e 2-0 contro la Svezia avevano lasciato gli iberici la miseria di tre punti nelle prime tre gare di qualificazione disputate nel Gruppo F. Le cose sono migliorate nel 2007, quando le Furie Rosse hanno centrato otto successi e un pareggio (1-1 contro l'Islanda a Reykjavik) in nove partite, centrando il primo posto finale nel raggruppamento all'ultima giornata, regolando 1-0 l'Irlanda del Nord. Aragonés aveva così commentato l'avvenuta qualificazione: "La Spagna è abituata a partecipare ai grandi tornei internazionali, aver ottenuto il lasciapassare per la rassegna continentale non è un successo, ma l'obiettivo minimo. Abbiamo fatto soltanto il nostro dovere".

Aneddoti
• "Siamo naturalmente portati a giocare bene a calcio". Casillas sprizza fiducia.

• "L’ho visto giocare partite migliori." – Il padre di Villa dopo la tripletta del figlio contro la Russia.

• "È la prima volta che batto un rigore a livello competitivo da quando avevo 15 anni." – Fàbregas dopo aver calciato il rigore decisivo ai quarti di finale.

• "Conosco il re da quando era principe, gli ho anche chiesto un aumento di stipendio." – Aragonés dopo la visita di Juan Carlos negli spogliatoi al termine della gara contro l’Italia.

I titoli dei giornali
• "Attenta Germania, la Spagna è una macchina". Ammonimento ai tedeschi da parte del quotidiano gratuito Qué.

• "La nazionale di calcio non è più il brutto anatroccolo dello sport spagnolo". Iniezione di fiducia del quotidiano sportivo madrileno AS dopo l'approdo in finale. 

• "Iker, la barriera spagnola". El País applaude l’eroe dei quarti di finale.

• "Iker cambia la storia" . Marca sottolinea che la maledizione del 22 giugno è finita

• "La maledizione dei quarti è finita" – La Spagna, e La Vanguardia, tirano un sospiro di sollievo.