Sinfonia in arancione
martedì 10 giugno 2008
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Prima della sfida tra Olanda e Italia si parlava del passato nel Milan dei due allenatori, ma sono stati due giocatori del Real Madrid ad essere protagonisti nello schiacciante successo olandese.
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Due delle immagini di qualsiasi fase finale di un torneo importante sono apparse prima del calcio d’inizio della partita tra Olanda e Italia a Berna. La prima era quella che raffigurava i tifosi olandesi vestiti completamente di arancione – di fronte ai quali domenica lo stesso allenatore degli azzurri Roberto Donadoni aveva ammesso di non rimanere indifferente – e la seconda è stata l’esecuzione dell’Inno di Mameli, l’inno nazionale italiano, cantato con visibile partecipazione da Gennaro Gattuso e Marco Materazzi. La partita che è seguita, poi, ha offerto la prima classica di UEFA EURO 2008™.
Legame con Madrid
Prima dell’incontro tutti i discorsi erano incentrati sul comune passato nell’AC Milan di Donadoni e del suo avversario Marco van Basten. In realtà, il club che ha fatto sentire maggiormente la sua presenza nella partita è stato il Real Madrid CF, grazie al gol da grande opportunista di Ruud van Nistelrooy che ha sbloccato il risultato al 26’ e a quello di Wesley Sneijder arrivato cinque minuti dopo e che ha scatenato l’entusiasmo di Van Basten.
Olandesi pericolosi
Nel corso di un intenso primo tempo entrambe le squadre avrebbero potuto portarsi in vantaggio, ma è stata probabilmente l’Olanda a rendersi più pericolosa fin dal calcio d’inizio. In più di un’occasione Van Nistelrooy ha superato la difesa italiana, priva dell’infortunato Fabio Cannavaro – spettatore impotente dalla panchina – mentre alle spalle dell’unica punta Sneijder, Rafael van der Vaart e Dirk Kuyt, in campo in seguito agli infortuni di Ryan Babel e Arjen Robben, si dimostravano in gran giornata. Una prestazione offensiva che ricordava i tempi in cui lo stesso Van Basten vestiva la maglia dell’Olanda.
Speranze azzurre
Oltre alla passata appartenenza allo stesso club dei due allenatori, l’altro dato importante era che l’Italia non perdeva contro l’Olanda da 30 anni. Meno trascurato il dettaglio che i due precedenti campioni del mondo in carica che hanno poi partecipato al Campionato Europeo UEFA – la Germania nel 1992 e la Francia otto anni dopo – hanno perso contro gli arancioni nella fase a gironi. Per evitare di condividere la stessa sorte l’Italia si è trovata nella condizione di rimontare due gol, cosa non impossibile in questo stadio, come dimostrò la Germania Ovest nella finale della Coppa del Mondo FIFA 1954.
Niente miracoli
Nonostante l’ingresso in campo al 19’ della ripresa di Alessandro Del Piero, subito vicino al gol in due occasioni, un altro miracolo è apparso decisamente improbabile. L’Olanda non si è chiusa completamente in difesa, alla maniera della grandi squadre italiane del passato, ma Sneijder e Kuyt hanno occupato posizioni più arretrate e Van der Sar ha mostrato la forma che ha contributo alla conquista del titolo europeo per club da parte del Manchester United FC. Su una ripartenza dopo una parata di Van der Sar su tiro di Andrea Pirlo, Giovanni van Bronckhorst ha messo in rete di testa su cross di Kuyt fissando il risultato sul 3-0. La vista dei tifosi olandesi che cantavano il proprio inno nei minuti finali forse non era più così emozionante agli occhi di Donadoni, visto che l’Italia ha subito più gol in questa partita che in tutta la fase finale della Coppa del Mondo FIFA 2006.