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Panenka, un cucchiaio per la gloria

L'ex giocatore della Cecoslovacchia ricorda il calcio di rigore decisivo nella finale del Campionato Europeo 1976 contro la Germania

Antonín Panenka bacia il trofeo Henri Delaunay trophy nel 1976
Antonín Panenka bacia il trofeo Henri Delaunay trophy nel 1976 ©Getty Images

La lunga camminata dal cerchio di centrocampo, il pallone posato sul dischetto, l’attesa del pubblico, il cuore che accelera e il peso di un’intera nazione sulle spalle: è la lotteria dei calci di rigore, un’eventualità che Repubblica Ceca e Turchia potrebbero affrontare in caso di pareggio nell’ultimo incontro del Gruppo A di domenica.

Un posto nell’Olimpo 
In tal caso, ci vorrebbe un giocatore freddo come il ceco Antonín Panenka, che nella finale del Campionato Europeo UEFA 1976 superò il portiere della Germania Ovest, Sepp Maier, con un beffardo pallonetto, meritandosi un posto nell’Olimpo dei grandi. Tuttavia, quel gesto non fu un’improvvisazione del giocatore, che si allenò con il portiere Ivo Viktor per perfezionare la tecnica.

‘Tecnica perfetta'
"Dopo l’allenamento scommettevamo una birra o della cioccolata – spiega Panenka, 59 anni –. Visto che era molto bravo, perdevo spesso e prima di andare a dormire pensavo a nuovi modi di batterlo, anche per recuperare i soldi persi!".
 
Effetti collaterali 
"Pensai che se avessi ritardato la battuta, il portiere sarebbe rimasto spiazzato, e iniziai a mettere la mia idea in pratica. C’era però un effetto collaterale, perché vincendo le scommesse iniziai a ingrassare! Tuttavia, cominciai a usare questa tecnica nelle amichevoli e nelle serie minori, fino ad applicarla nel massimo campionato cecoslovacco e infine al Campionato Europeo”.

Precedenti positivi 
Dopo la grande serata di Belgrado, la Cecoslovacchia e la Repubblica ceca hanno sempre avuto buoni risultati dal dischetto. Al Campionato Europeo 1980, Panenka ha conquistato il terzo posto battendo l’Italia padrona di casa ai rigori (9-8). 16 anni dopo, la Repubblica Ceca ha raggiunto la finale di EURO '96™ superando la Francia allo stesso modo, ripetendosi contro il transalpini nella finale del Campionato Europeo UEFA Under 21 del 2002. Protagonista dell’incontro Petr Čech, autore di due parate decisive dopo i tempi supplementari.

Fortune alterne
Čech, tuttavia, ha conosciuto anche la sconfitta ai calci di rigore dopo la finale di UEFA Champions League persa il mese scorso dal Chelsea FC contro il Manchester United FC. Sono frustrazioni difficili da superare e Maier, probabilmente, non ci è riuscito del tutto nemmeno dopo così tanti anni. Panenka, tuttavia, spiega che il portiere tedesco non ha motivo di sentirsi sbeffeggiato. "Non ho mai voluto ridicolizzarlo – conclude –. Nessuno potrebbe farlo in una situazione così importante come una finale europea".

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