La Polonia vuole il samba di Roger

Polemiche
Sulle orme di Emmanuel Olisadebe, nigeriano con la maglia della Polonia ai Mondiali FIFA del 2002, il centrocampista del Legia Warszawa non ha ancora lasciato il segno nella nazionale di Leo Beenhakker nonostante le ottime prestazioni a livello di club. Giocatori della rosa esperti come Jacek Bąk hanno dato voce a un timore generale in Polonia. "Se si sente polacco, se il suo cuore batte nel sentire l'inno nazionale, sul campo darà tutto. Altrimenti abbiamo un problema", ha ammesso il 35enne.

L'appoggio di Beenhakker
Avendo coronato il debutto con un assist per Maciej Żurawski nella vittoria contro l'Albania, il giocatore non ha dubbi. "Forse non parlerò polacco perfettamente ma capisco quasi tutto - ha detto -. Voglio fare il meglio per la mia nuova nazione e prometto che non farò pentire nessuno. Spero di essere importante per questa squadra". Il Ct Beenhakker è subito corso in sua difesa: "Ha il suo sogno, il nostro stesso sogno. Siamo nel 2008. E' ora di far vedere che il mondo è cambiato. Ho grande fiducia in Roger".

Campionato
Residente in Polonia negli ultimi due anni, il giocatore di Sao Caetano ha ricevuto la cittadinanza il 17 aprile direttamente dal presidente polacco Lech Kaczyński, che ha terminato la cerimonia dicendo: "Spero che porterai la nostra squadra al successo". In campionato faceva già sfracelli ed era stato nominato nella formazione ideale degli stranieri del campionato polacco dal magazine Piłka Nożna.

Gioia nazionale
"Mia madre è molto orgogliosa di me, così come tutta la mia famiglia - ha detto Roger -. Vorrei vedere felici anche i tifosi polacchi. Sarà così se giocheremo bene e se centreremo qualche risultato storico, come battere la Germania".