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Modrić il guastafeste

L'Austria sperava di centrare la prima vittoria in un torneo internazionale da 18 anni a questa parte, invece è stato Luka Modrić a festeggiare.

Modrić il guastafeste
Modrić il guastafeste ©Getty Images

Senza vittoria nelle fasi finali in una manifestazione internazionale da 18 anni, i padroni di casa dell' Austria non sono riusciti a lasciare il segno nella gara d'esordio del Gruppo B di UEFA EURO 2008™: tutti gli sforzi sono stati vani, a Vienna ha prevalso la classe del croato Luka Modrić'.

Stella cadente
Il titolo del giornale austriaco EURO magazine era stato chiarissimo: Heute must ihr siegen (Oggi dobbiamo vincere). Il giornale ha provato in tutti i modi a trovare una ragione per sperare. Hans Krankl aveva studiato una tattica favorevole, la moglie croata di Ivica Vastic aveva detto che avrebbe fatto il tifo per la nazionale padrona di casa, e l' oroscopo dei giocatori lasciava presagire ad una vittoria dell' Austria. Ma le stelle non avevano fatto i conti con la presenza di un talento emergente – Modrić –nella formazione croata.

L'assenza di Eduardo
Mentre si cantava l' inno nazionale, un grande striscione campeggiava tra i tifosi croati, con una sola parola – Eduardo. L'attaccante dell' Arsenal FC, che era stato in grado di andare a segno dieci volte nelle qualificazioni, non disputerà le fasi finali a causa della terribile doppia frattura alla gamba subita nel febbraio scorso. Il nodo della questione riguardava quanto la formazione di Slaven Bilić potesse risentire della sua assenza, e quali soluzioni il tecnico avrebbe trovato nel corso di questo mese, avendo a disposizione un talento del calibro di Modrić in grado di attutire il colpo. Acquistato dal Tottenham Hotspur FC prima di UEFA EURO 2008™ per 21 milioni di euro, il talento croato ha presto dimostrato il motivo per cui è stato accostato a Johan Cruyff.

Cambio di ruolo
Dopo soli tre minuti, il piccolo numero 14 croato, (un numero che ricorda qualcosa?) ha dribblato Martin Stranzl sul versante sinistro del campo prima di affidare il pallone a Ivica Olić, atterrato in area di rigore da René Aufhauser. Modrić si è incaricato della battuta. Nessuno aveva mai trasformato un calcio di rigore così presto nei Campionati Europei UEFA. L'Austria fallisce invece l'appuntamento con la prima vittoria in una fase finale dei tornei internazionali da 18 anni a questa parte. Eppure i padroni di casa avevano risposto bene allo svantaggio: assorbito il colpo, avevano cominciato arendersi pericolosi, costringendo gli avversari alle corde.  

Finale frenetico
Il tecnico di casa, Josef Hickersberger, avendo necessità di cambiare qualcosa, ha inserito Vastic, che ha scatenato l'ovazione di tutto il pubblico dell' Ernst-Happel-Stadion. Il finale sembrava scritto: un austriaco naturalizzato a segno contro la nazionale del suo paese di origine. Vastic ci ha provato, chiamando in causa per due volte Stipe Pletikosa insieme al compagno Ümit Korkmaz ed assicurando un finale di match frenetico, con capovolgimenti di fronte tanto simili all' armonia di un' altalena musicale viennese che i nostri antenati avrebbero sicuramente ammirato. Un assalto vano, tutto merito del talento di Luka Modrić.