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La notte speciale di Trezeguet

Il centravanti della Juventus affronta l'Argentina, la nazionale del paese dove è cresciuto.

David Trezeguet non esita a definire la sfida di Parigi fra Francia e Argentina, che per molti potrebbe sembrare una semplice amichevole, “una delle partite più importanti della mia carriera”. L’attaccante della Juventus è infatti nato a Rouen, ma è cresciuto a Buenos Aires dopo essersi trasferito a due anni con i genitori argentini. Rientrato in Francia a 16 anni, fu subito notato dai talent scout dell'AS Monaco FC. La prima convocazione con la Francia Under 17 arrivò subito dopo, e di qui la scelta di difendere i colori del suo paese natale.

‘Occasione speciale’
Protagonista dei successi della Francia al Mondiale FIFA del 1998 e in particolare a UEFA EURO 2000™, in cui realizzò in finale il famoso ‘golden gol’, Trezeguet è oggi un beniamino del pubblico transalpino. Il centravanti bianconero affronterà per la prima volta l’Argentina allo Stade de France. “Sarà un’occasione molto speciale e carica di sentimenti. Non ho mai giocato contro l’Argentina, a nessun livello. L’Argentina è il paese nel quale ho mosso i primi passi della mia vita, e con il quale mantengo uno stretto legame”.

Affetto per l’Argentina
Qualcuno ricorderà Trezeguet con in testa un cappello biancoceleste durante la sfilata con la Coppa del Mondo, in segno di rispetto verso il paese che gli ha fatto scoprire il calcio. “Ho conosciuto e imparato ad amare il calcio in Argentina, ed è lì che ho sviluppato la maggior parte delle mie qualità”.

Ricordi di Maradona
Nato con l’istinto del goleador, Trezeguet ha mosso i primi passi nella squadra locale del Union Vecinal de Villa Adalina, prima di passare al CA Platense dove ha raccolto le prime presenze da professionista. Nella sua mente sono scolpiti i ricordi del Mondiale del 1986, seguito davanti al televisore. “Quando si vive un evento del genere in un paese che vive e respira calcio, sei segnato a vita. Diego Maradona era il mio idolo e non dimenticherò mai il giorno in cui ha sollevato il trofeo”.

Batistuta e Crespo, i modelli
Trezeguet confessa di aver sognato di indossare la maglia dell’Argentina, e una volta attenuatosi l’amore per Maradona, ha seguito prima il modello di Gabriel Batistuta, poi quello di Hernán Crespo, che abitava nel suo quartiere. Senza mai perdere di vista, però, lo sport d’Oltralpe, seguendo le fortune di Michel Platini, tifando Les Bleus nel rugby e per Alain Prost in Formula Uno. A scuola lo chiamavano ‘El Francés’.

‘Figlio adottivo’
Trezeguet è comunque felice di aver scelto i colori francesi. “Quando sono arrivato a Monaco non parlavo bene il francese, ma sono riuscito lo stesso ad ambientarmi. Mi sento un figlio adottivo della Francia - ha spiegato Trezeguet, autore di 34 reti in 68 presenze -. Non è stata una scelta facile e ho seguito il mio istinto, e oggi ne sono felice. Ho partecipato ad alcuni dei migliori momenti nella storia del calcio francese, e indossare la maglia blu mi inorgoglisce”.

Annus Horribilis
L’anno appena trascorso è stato probabilmente il più difficile nella straordinaria carriera di Trezeguet: la retrocessione in Serie B con la Juventus e l’errore dal dischetto nella finale mondiale contro l’Italia. Ma il 29enne attaccante guarda con fiducia al 2007, a partire dalla sfida di mercoledì sera. “Aspetto questa partita con ansia da mesi - ha concluso -. Per fortuna sono stato convocato. Se dovessi giocare, potrebbe essere il segnale che la fortuna è cambiata”.

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