De Sciglio: 'Occhio a Kroos'
giovedì 30 giugno 2016
Intro articolo
"E' il fulcro della loro fase di possesso", ci spiega Mattia De Sciglio parlando del centrocampista della Germania. "Noi ci metteremo grinta, determinazione, corsa, sacrificio e forza del gruppo".
Contenuti top media
Corpo articolo
Mattia De Sciglio non è più il 'predestinato' con un futuro da grande dato quasi per scontato.
Il suo cammino personale fino a questi Europei non è stato agevole come tanti pensavano. Ma le difficoltà lo hanno reso più forte. Come quella cicatrice in faccia che lui ha scherzosamente definito "il mio tatuaggio" in conferenza stampa. E adesso Antonio Conte, che ha sempre continuato a credere in lui, si ritrova un esterno di altissimo livello, come conferma la grande prestazione contro la Spagna.
Venite da una partita strepitosa contro la Spagna. Ma avete detto che la Germania è ancora più forte. In cosa?
Più forte in generale. Hanno un tipo di gioco sicuramente diverso. La Germania verticalizza sicuramente di più, hanno giocatori “di gamba”, messa bene fisicamente, entrano duri nei contrasti. Anche sul piano fisico rispetto alla Spagna sarà una partita più tosta, più cattiva. Poi dovremo stare attenti quando fraseggiano nei pressi dell’area perchè sono bravissimi nelle ‘imbucate', nelle verticalizzazioni. Attaccano con tanti uomini. Non a caso sono i campioni del mondo in carica.
C’è un giocatore che ti piace di più di questa Germania?
A me personalmente piace tantissimo [Toni] Kroos. Nonostante sia ancora giovane gioca da tantissimi anni a livello internazionale, non perde un pallone, è il fulcro della loro fase di possesso.
A centrocampo l’Italia avrà tante assenze, ma di solito rendete di più nelle difficoltà. Sarà così anche questa volta? Come ovvierete alle tante assenze?
Sì, sono sicuro che daremo tutti il massimo, nonostante delle assenze importanti, abbiamo tanti giocatori molto bravi e in grado di sostituire al meglio i compagni che non ce la faranno. Stiamo lavorando al massimo e credo che possiamo metterli in difficoltà.
L’Italia corre tanto. Tu contro la Spagna sei stato uno dei cinque che hanno superato gli 11 chilometri nei 90 minuti. Quanto sarà importante correre così anche contro la Germania?
Credo correre sia importantissimo in ogni partita. Non avendo dei fuoriclasse, dei giocatori che possono trovare la giocata in qualsiasi momento, come li ha la Spagna o come li ha la Germania, dobbiamo mettere in campo tutte le qualità che abbiamo che sono la grinta, la determinazione, la corsa, il sacrificio, la forza del gruppo. Le cose che contro la Spagna hanno funzionato e ci hanno permesso di arrivare ai quarti di finale.
Nel secondo tempo contro la Spagna a correre vicino a te c’era uno scatenato Antonio Conte. Che carica vi dà quel suo atteggiamento in campo?
Sicuramente tanta, anche nei momenti in cui siamo in debito di energie. Quando lo vediamo incitarci così è come si ci trasmettesse la sua energia, ci facesse trovare altre risorse di energia per spingere fino all’ultimo secondo e non mollare mai.
Uno dei momenti più belli è l’inno per come lo vivete, per la passione con cui lo cantate. Come vivete voi quel momento?
Lo viviamo con grande emozione perchè siamo 23 giocatori che rappresentano un paese. L’inno è la prima tappa di ogni partita. Ci carichiamo prima del fischio di inizio. Lo viviamo con grande emozione e anche con sentimento.
Vedere giocatori come Buffon, De Rossi cantarlo così deve dare una carica incredibile…
Sì, davvero. Poi ci stringiamo tutti, ci tiriamo le magliette. E’ proprio un'emozione unica.