Chiellini: "Prendiamoci questa rivincita"
venerdì 24 giugno 2016
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Il difensore azzurro ci ha parlato della Spagna, dei precedenti con la nazionale iberica e del suo ex compagno di squadra Morata. Ma a tre giorni dagli ottavi di finale ha una sola cosa in mente...
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Dritto al punto. Giorgio Chiellini è così, in campo e fuori. Ancora una volta l'Italia si trova davanti la Spagna agli Europei dopo le cocenti delusioni del 2008 e 2012. "Rivincita o seconda occasione? Rivincita, ma non contano le parole, conta prendercela lunedì", ha spiegato a EURO2016.com.
Ma se in partita non guarda in faccia a nessuno - "quando si scende in campo anche le amicizie si mettono da parte" - davanti ai microfoni Chiellini è come al solito lucido e preciso: "Siamo consapevoli di affrontare una grande squadra, che sulla carta è più forte di noi, ma con tanta voglia di dimostrare che sul campo non ci batteranno".
La sconfitta (indolore) contro l'Irlanda ha intaccato un po' il vostro entusiamo?
Giorgio Chiellini: Da parte nostra no. Abbiamo un filo conduttore che ci porta a guardare sempre avanti e pensare solo alla prossima partita. E’ chiaro che avremmo preferito vincere, però abbiamo le nostre certezze, il nostro percosso da seguire e la voglia di preparare al meglio questo ottavo di finale. Manca ancora tanto ma questa partita ha già il sapore di qualcosa di davvero importante.
Come avete preso la notizia quando avete saputo che avreste affrontato la Spagna?
Chiellini: Sinceramente non me l’aspettavo, come la maggior parte di noi. Ma prima o poi le devi incontrare tutte. Spagna e Croazia erano con noi e Belgio le squadre più forti accoppiate in un girone e quindi ci aspettavamo un ottavo difficile. In questi giorni la prepareremo al meglio, perchè il nostro obiettivo è quello di andare avanti, consapevoli di affrontare una grande squadra, che sulla carta è più forte di noi, ma con tanta voglia di dimostrare che in campo non ci batteranno.
I giocatori della Spagna ricordano ancora quel successo del 2008 come una svolta per la loro storia calcistica...
Chiellini: Purtroppo credo che sia vero. La ricordo bene perché è stata forse la prima partita di livello internazionale così importante che ho giocato e in cui mi sono fatto vedere. Quello è stato il primo torneo da titolare con la maglia azzurra. Purtroppo credo che per loro sia stato uno slancio davvero importante. Con quella vittoria hanno acquisito sicurezza e da lì è nato quel ciclo vincente che li ha portati a vincere tutto per i successivi quattro anni. Fosse finita diversamente a quei rigori, probabilmente adesso parleremmo di tante cose diverse. Sia per loro che per noi.
Prima vi consideravano la loro bestia nera. Adesso i ruoli si sono invertiti?
Chiellini: E’ vero. Si sono un po’ invertiti i ruoli. La finale di Kiev è stata un po’ un’eccezione nelle sfide tra di noi perché non siamo arrivati in grado di competere alla pari, eravamo menomati dal punto di vista fisico. Nelle altre sfide c’è sempre stato tanto equilibrio: due volte l’hanno spuntata loro ai rigori, o grazie ad altre situazioni nelle partite amichevoli. Sappiamo cosa ci aspetta, dovremo stare attenti ai dettagli e cercare di sfruttare ogni loro errore.
Per te poi quella finale è stata ancora più triste con quell'infortunio. Com'è dover lasciare il campo in una finale del genere?
Chiellini: E’ brutto. Chiaro, avevo fatto di tutto per giocarla e a posteriori posso dire che non ero in grado probabilmente nemmeno di iniziarla quella partita. Dispiace perché avevamo dato tutto per arrivarci, ma non avevamo ancora recuperato dalla partita con la Germania che ci aveva tolto davvero tanto. Dentro di noi però dobbiamo più portare le altre partite che abbiamo fatto contro di loro, come quella dl girone a Danzia, quella di Fortaleza [in Confederations Cup]. Partite in cui abbiamo tenuto testa alla squadra più forte del mondo di quel periodo e non abbiamo ottenuto la vittoria per un niente.
Ti piace più la parola 'rivincita' o 'seconda occasione'?
Mi piace di più rivincita, ma ciò che conta non è la parola ma prendersela lunedì sera.
Sarà strano affrontare Morata...
Chiellini: L'ho sentito dopo la partita contro l’Irlanda. E’ un ragazzo d’oro e ha lasciato un grande ricordo a Torino. Mi auguro che possa rimanere al Real Madrid perché è un po’ il suo sogno, essendo cresciuto nella Cantera. Ed è anche quello che si merita sia per qualità umane che tecniche: lui deve essere il centravanti della nazionale spagnola e del Real per i prossimi dieci anni. Detto questo, lunedì sarà un avversario da temere e rispettare, ma poi quando si scende in campo le amicizie si mettono da parte, come è giusto che sia.
Invece a Mandzukic hai chiesto come si batte la Spagna?
Chiellini: No, perché lui non ha giocato quella partita. (ride). La Croazia ha avuto la forza di essere paziente, anche dopo la prima mezz’ora quando sembrava una partita a senso unico con la Spagna che dominava, creava occasioni, aveva il pallino del gioco in mano. Loro sono stati bravi a non perdere mai la loro identità, l’organizzazione e restare dentro la partita. Poi la Spagna qualcosa concede e loro sono stati molto bravi a sfruttare le occasioni che hanno avuto.
E l'Italia che deve fare per vincere?
Chiellini: Bisognerebbe non prendere gol, questo sarebbe un bel passo avanti.