2004: Sorpresa in Portogallo
lunedì 5 dicembre 2011
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La Grecia di Otto Rehhagel procura uno dei più grandi schock nella storia del torneo battendo in finale il Portogallo.
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Prima dell'inizio di UEFA EURO 2004™ si parlava di quale superstar sarebbe emersa nella battaglia per il titolo europeo. Invece la vittoria finale è andata ad una squadra di semi-sconosciuti, in una delle più grandi sorprese della storia del calcio europeo.
La Grecia è approdata al torneo come outsider. Ma poche persone si erano prese la briga di esaminare il suo convincente cammino nel girone di qualificazione. Gli ellenici avevano perso le prime due partite, ma hanno in seguito vinto le sei successive, senza subire un gol. Nel corso di uno splendido festival del calcio sotto il sole portoghese, la Grecia, squadra solida e pragmatica che giocava al massimo del suo potenziale, ha sorpreso tutte le sue avversarie, meritandosi pienamente il titolo. I greci erano allenati da Otto Rehhagel, un tedesco con una vasta esperienza, in particolare con il Werder Bremen e l'FC Bayern München nella nativa Germania.
L'astuto Rehhagel è riuscito ad amalgamare la squadra instillandole una disciplina ferrea che inizialmente ha frustrato e in seguito annientato tutti gli avversari. Nella gara iniziale ad Oporto, i greci hanno stupito gli appassionati tifosi di casa battendo i portoghesi 2-1. Nei quarti di finale la Francia, campione in carica, non è riuscita ad opporsi alla determinazione della Grecia ed è uscita sconfitta. In semifinale la Repubblica Ceca, favorita per la vittoria finale dopo alcune eccellenti prestazioni, è stata eliminata ai supplementari da un silver goal greco. Pavel Nedvěd, uomo chiave per i cechi, era dovuto uscire, infortunato, nel primo tempo.
La stessa finale, giocata a Lisbona, è stata molto combattuta. Il Portogallo, allenato dal brasiliano Luiz Felipe Scolari, si era ripreso dallo shock della sconfitta iniziale e voleva dare ai tifosi un trionfo indimenticabile. Ma i greci avevano altri progetti. Come era già accaduto in precedenti partite, una difesa attenta, guidata dal difensore centrale Traianos Dellas, un combattivo centrocampo capitanato da Theodoros Zagorakis (poi eletto giocatore del torneo) e un attaccante opportunista come Angelos Charisteas hanno infranto il cuore dei portoghesi. Alla mezz'ora proprio un colpo di testa di Charisteas su corner ha dato alla Grecia un trionfo che andava al di là dei sogni più audaci.
Le squadre più blasonate hanno disputato un torneo denso di delusioni. L'Italia è uscita già nella fase a gironi. Zinedine Zidane e la Francia, nonostante una spettacolare rimonta che è costata l'eliminazione all'Inghilterra, non sono mai riusciti a ripetersi ai livelli del passato. L'Inghilterra di David Beckham prometteva molto, ispirata da Wayne Rooney, ma si è arresa al Portogallo ai quarti di finale dopo i calci di rigore.
La Spagna non è mai entrata a pieno regime e gli olandesi, anch'essi fra i favoriti, sono stati eliminati dal Portogallo in semifinale. L'Europa è stata conquistata da una squadra senza grandi campioni. L'incredibile successo della Grecia ha dato una lezione al resto del continente: con il lavoro, la fiducia, la necessaria fortuna e un solido spirito di squadra, tutto è possibile.