EURO 1964: la Spagna contro l'URSS
mercoledì 10 giugno 2020
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Spagna - Unione Sovietica 2-1
Raggiunti dai sovietici, gli iberici diventano campioni d'Europa per la prima volta grazie a un gol di testa di Marcelino nel secondo tempo.
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La Spagna trionfa 2-1 contro l'Unione Sovietica nell'Euro UEFA 1964 in casa e alza un trofeo importante per la prima volta nella storia.
In un Santiago Bernabéu affollatissimo i padroni di casa vanno presto in vantaggio grazie a Jesús María Pereda. Gli ospiti trovano il pari con Galimzyan Khusainov ma la Spagna passa ancora, Luis Suárez avvia l'azione dimostrando la sua importanza e Marcelino Martinez la conclude per la vittoria finale.
Nel corso del torneo Suárez è diventato il vero valore aggiunto delle Furie Rosse, mettendo lo zampino in tutti e quattro i gol della squadra nella fase finale, messi a segno dopo cross scagliati dalla destra come avviene nei primi minuti di gioco, quando proprio un lancio da destra del solito Luis Suárez viene mancato clamorosamente da Edouard Mudrik: il pallone finisce a Jesus Maria Pereda, che insacca con forza da due passi.
Il gol sigla la pace tra il pubblico del Santiago Bernabéu e un giocatore che ha lasciato il Real Madrid CF per diventare un attaccante formidabile con gli eterni rivali del Barcelona FC.
Ma Khusainov raffredda subito l'entusiasmo del pubblico portando al pareggio l'Unione Sovietica. Mentre Feliciano Rivilla, veloce e scaltro, comincia un intrigante duello con il caparbio Khusainov, e Albert Schesternev dà vita a una bella contesa con Marcelino, le due squadre finiscono per cancellarsi a vicenda.
I sovietici si difendono bene, ma il loro errore è di schierare un ulteriore centrocampista dalle caratteristiche difensive, Alexei Korneev, togliendo così il necessario supporto creativo a Valeri Voronin. Il gol della vittoria arriva quando Suárez lancia ancora sulla destra, Pereda effettua il traversone e Marcelino colpisce magnificamente di testa in tuffo, insaccando sul primo palo basso. Anche il grande Jascin, ancora eccezionale a 34 anni, non può far altro che guardare la palla infilarsi in fondo al sacco.
I commenti
Jesús María Pereda, centrocampista Spagna: "Eravamo davvero una squadra molto unita. C'era Suàrez a dirigere l'orchestra e in più contavamo su giocatori eccezionali come Amancio [Amaro] e Marcelino [Martìnez], un goleador nato. Era una squadra veramente fantastica".
Luís Suárez, centrocampista Spagna: "Il Bernabéu era tutto pieno e all'epoca la capienza era molto più grande di adesso. Avevamo sofferto molto nella semifinale contro l'Ungheria, quindi i tifosi erano pronti a sostenerci sin dall'inizio. Ci hanno dato un grande senso di sicurezza e ci hanno aiutato a restare calmi. Quella speciale atmosfera in campo e negli spalti è una delle cose che ricordo particolarmente di quella finale, insieme all'ottima prestazione della nostra squadra - perché la Russia a quei tempi aveva una nazionale molto forte. Abbiamo meritato la vittoria, nessuno se lo aspettava davvero".
Formazioni
Spagna: Iribar; Rivilla, Olivella (c), Calleja; Zoco, Fusté. Pereda; Amaro, Martínez, Suárez, Lapetra
A disposizione: n/d
Ct: José Villalonga
URSS: Yashin; Shustikov, Shesternyov, Mudrik, Anichkin; Voronin, Chislenko, Ivanov (c), Ponedelnik, Korneyev, Khusainov
A disposizione: n/d
Ct: Konstantin Beskov
Arbitro: Arthur Ellis (Inghilterra)