1976: la Cecoslovacchia ride con Panenka
lunedì 5 dicembre 2011
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Antonín Panenka realizza il rigore più famoso e la Cecoslovacchia sale sul tetto d'Europa.
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Mentre il 'cucchiaio' di Antonín Panenka si stava lentamente insaccando, i Campionati Europei UEFA si stavano trasformando per sempre. Con quel pezzo di bravura il centrocampista cecoslovacco regalava il titolo europeo del 1976 alla sua nazione portando la competizione su un altro livello.
Il perfetto finale per un torneo fantastico. I padroni di casa della Jugoslavia ospitarono la Cecoslovacchia, l'Olanda di Johan Cruyff e i campioni del mondo in carica della Germania Ovest in una festa del calcio tenutasi per la prima volta nell'Europa dell'est.
Delle quattro la Cecoslovacchia sembrava proprio la meno accreditata per aggiudicarsi il trofeo Henri Delaunay. Allenata da Václav Ježek, ordinata e con tutti i giocatori pronti a sacrificarsi, la squadra iniziò il suo cammino con una sconfitta per 3-0 contro l'Inghilterra a Wembley. Una vittoria per 2-1 contro gli inglesi a Bratislava regalò però alla Cecoslovacchia il primo posto nel Gruppo 1.
Il Galles fece meglio dei cugini inglesi finendo primo nel Gruppo 2 grazie soprattutto a John Toshack e Leighton James. Troppo duro, però, l'ostacolo Jugoslavia nei quarti, mentre la Cecoslovacchia ebbe la meglio sull'Unione Sovietica di Oleh Blokhin. La spettacolare Olanda rifilò un 7-1 complessivo tra andata e ritorno al Belgio, mentre la Germania Ovest superò in scioltezza la Spagna.
Gerd Müller non c'era più a terrorizzare le difese avversarie, ma il suo omonimo Dieter colmò il vuoto segnando una tripletta al debutto a Belgrado e la Germania Ovest rimontò da 0-2 a 2-2 contro la Jugoslavia per poi imporsi 4-2 ai supplementari. Supplementari anche a Zagabria dove Johan Neeskens e Wim van Hanegem furono espulsi e la Cecoslovacchia superò l'Olanda 3-1.
Gli uomini di Helmut Schön erano chiaramente favoriti anche se i cecoslovacchi non perdevano da 20 partite. I tedeschi si trovarono ancora una volta sotto per 2-0 ma rimontarono con Müller e Bernd Hölzenbein all'ultimo minuto. Non ci furono gol nei supplementari e per la prima volta si andò ai rigori. Sette gol consecutivi prima dell'errore di Uli Hoeness e dello storico 'cucchiaio' di Panenka che superò Sepp Maier. "Se avessi potuto brevettarlo, l'avrei fatto", ricordò il centrocampista.