Analisi partita Swissquote: Club Brugge - Fiorentina 1-1
giovedì 9 maggio 2024
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Gli osservatori tecnici UEFA analizzano il pareggio che ha regalato alla Fiorentina la finale di UEFA Europa Conference League.
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Mercoledì, un rigore nel finale ha regalato alla Fiorentina un 4-3 complessivo contro il Club Brugge e la seconda finale consecutiva di UEFA Europa Conference League.
In questo articolo pubblicato da Swissquote, l'osservatore tecnico UEFA Haakon Lunov – collaboratore dell'unità di analisi UEFA – sottolinea come i viola abbiano indebolito gli avversari con un dominio offensivo ben orchestrato dopo il gol di svantaggio.
La costruzione del Club Brugge contro le marcature della Fiorentina
"La strategia di pressing della Fiorentina e la soluzione adottata dal Bruges in fase di costruzione hanno dato un vero senso alla partita", commenta Lunov, ex viceallenatore del Celtic. In vantaggio per 3-2 dopo la gara di andata, la squadra di Vincenzo Italiano parte con un chiaro approccio di marcatura a uomo. Inizialmente, i giocatori del Club Brugge affrontano la sfida a testa alta con movimenti individuali audaci e dirompenti per trovare spazi ed eludere il pressing.
Il primo video mostra due esempi del Club Brugge che vince questa sorta di partita nella partita. Nella prima clip, Denis Odoi trascina Arthur Melo sulla linea laterale, lasciando un ampio spazio al centro.
Nella seconda clip, il difensore Lucas Martínez Quarta finisce per pressare il portiere Simon Mignolet in area dopo aver inseguito il trequartista Hans Vanaken. Successivamente, il Club Brugge fa breccia nel pressing alto per creare un 4 contro 4 mentre si avvicina all'ultimo quarto di campo. Ancora una volta, il movimento di Vanaken viene seguito fino in fondo dal suo marcatore.
Questa giostra tattica crea "una gara molto aperta ma anche molto faticosa", spiega Lunov. "Le distanze si allungano molto sia per la squadra in attacco che per quella in difesa. Ciò richiede molta energia e concentrazione e fino al primo gol è il Bruges a beneficiarne". Lunov evidenzia la grande occasione per il 2-0 sprecata da Thiago (vedi prima clip) come momento chiave dell'incontro.
Nella ripresa, il Club Brugge decide di scavalcare più spesso il pressing alto, di solito da destra a sinistra a centrocampo, con il terzino Maxim De Cuyper regolarmente affiancato da Vanaken. Nella terza clip, entrambi i giocatori perdono i marcatori per creare inizialmente un 2 contro 1, passando a un 6 contro 5 quando Nicolás González non riesce a seguire Vanaken.
Il dominio offensivo della Fiorentina nella ripresa
Mentre i viola dominano la partita nel complesso – con un xG di 2,52 contro 0,21 del Club Brugge e 20 tiri in porta contro due – la loro pericolosità aumenta al calare dell'intensità del Club Brugge.
La prima clip del secondo video illustra il rapporto rischio/ricompensa delle manovre di costruzione della squadra di casa. Il cambio di possesso palla crea un contropiede che sfrutta la distanza tra il centrale sinistro Brandon Mechele e De Cuyper, defilato in avanti sulla fascia. González vola a rete, ma il suo tiro viene parato da Mignolet.
Nella ripresa, queste "distanze in attacco iniziano a esporre il Bruges alle transizioni", spiega Lunov, che elogia anche Italiano per aver preso l'iniziativa al 70'. "Italiano fa una mossa fondamentale con le sostituzioni di M'Bala Nzola e Alfred Duncan", spiega. "Dà una spinta al forcing e più movimento alle spalle del Brugge, con la possibilità di far salire i terzini. Da questo momento in poi c'è una sola squadra in campo, con grandi occasioni per la Fiorentina e Christian Kouamé che dimostra la sua pericolosità offensiva".
La seconda clip illustra il maggiore controllo imposto dalla Fiorentina. González anticipa il lungo passaggio da destra a sinistra per Vanaken e crea un'occasione in contropiede con Kouamé.
Nella terza clip si vede una dimostrazione del pressing incessante della squadra di Italiano in quello che l'allenatore definisce "un secondo tempo di grande qualità". Mentre l'intensità nelle due fasi della squadra di casa si attenua, i Viola la aumentano con un potente contropressing.
Nella clip di 45 secondi, la Fiorentina si rende pericolosa con sei attaccanti davanti alla difesa a quattro del Club Brugge. I viola riconquistano la palla altre quattro volte, costringendo tutti e dieci gli avversari in campo ad arretrare mentre i difensori Dodô e Martínez Quarta si uniscono all'attacco.
Il pareggio decisivo di Lucas Beltrán arriva su rigore all'85' dopo un fallo durante un periodo di simile forcing ai danni del Club Brugge.
La Fiorentina neutralizza Thiago
"Abbiamo iniziato con molta energia e intensità", commenta l'allenatore del Club Brugge, Nicky Hayen. "Purtroppo non siamo riusciti a rimanere a quel livello nel secondo tempo".
Per Lunov, la frustrazione dell'attaccante Thiago è proporzionale alle difficoltà della squadra di casa nel secondo tempo.
VIDEO 3
La prima clip dell'ultimo video offre una prima indicazione della strategia viola per vincere quella che Lunov descrive come una "battaglia potenzialmente decisiva per la partita".
Nikola Milenković bracca Thiago durante la preparazione e viene raggiunto da tre compagni sul cross. L'occasione del primo tempo (primo video) si rivela l'unica degna di nota per l'attaccante. "Dopo l'intervallo, Milenković si è messo Thiago in tasca", spiega Lunov.
Nella seconda clip, la Fiorentina coglie l'occasione per contrattaccare dopo aver vanificato Thiago. Milenković costringe l'attaccante a concedere il possesso palla; poi, il pallone si sposta sulla destra, dove Dodô e l'esterno González si scambiano di posizione per entrare in area di rigore.
Infine, la terza clip mostra Milenković che vince nuovamente il duello individuale prima di trovare González nello spazio. Il nazionale argentino avanza incontrastato con tre opzioni di passaggio e conquista una punizione al limite dell'area.
Per Lunov, la marcia della Fiorentina verso la seconda finale consecutiva di Europa Conference League si deve molto al successo delle marcature a uomo e alla "calma ed esperienza" collettiva, per restare fedele al piano gara e logorare gli avversari nonostante siano rimasti sotto per 65 minuti.