L'attaccante del Feyenoord, Cyriel Dessers, sulla finale di UEFA Europa Conference League contro la Roma e sullo scalare le classifiche
sabato 21 maggio 2022
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"Spero di giocare la migliore partita della mia vita", ha raccontato il capocannoniere di UEFA Europa Conference League, Cyriel Dessers, in vista della finale tra il suo Feyenoord e la Roma a Tirana.
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Acquistato in prestito dal Genk in estate, Cyriel Dessers è diventato un beniamino dei tifosi del Feyenoord che con i suoi dieci gol ha trascinato in finale di UEFA Europa Conference League dove affronterà la Roma.
Tuttavia, se l'esultanza con la bandierina del corner dopo ogni gol è stato una costante del torneo, il pensiero del 27enne è andato ai suoi compagni di squadra che gli hanno permesso di raggiungere il primo posto della classifica marcatori del torneo.
Sulla sfida contro la Roma a Tirana
Non vedo l'ora di scendere in campo. Giocare le finali è il massimo che uno sportivo possa aspirare in carriera, specialmente partite come queste. Non vedo l'ora che arrivi quel giorno e spero di giocare la migliore partita della mia vita.
Siamo fiduciosi. Non abbiamo paura del blasone della Roma. Siamo consapevoli delle nostre qualità. Sappiamo cosa siamo in grado di fare. Naturalmente dovremo dare il massimo, ma sappiamo anche che quando ci riusciamo, possiamo battere chiunque. Sappiamo cosa aspettarci. Siamo ben preparati. Se facciamo il nostro e giochiamo al meglio, tutto è possibile.
Sull'essere il capocannoniere della competizione con dieci gol
È una sensazione fantastica. Andare in doppia cifra per un attaccante è la realizzazione di un lavoro iniziato prima dell'inizio della stagione. Quando ci riesci in una competizione europea, è ancora più speciale. Con questi gol entri in una ristretta cerchia di giocatori che hanno lasciato il segno in questa stagione, non solo a livello europeo ma anche in generale col proprio club. Al Feyenoord sto scalando le classifiche, il che è molto gratificante.
È grazie alla squadra che riesco a trovarmi in quella posizione e segnare quei gol. Non mi riferisco solo agli assist o ai passaggi che ricevo dalla squadra, ma anche al lavoro difensivo. Noi preferiamo pressare molto alto, il che significa che i nostri difensori si trovano spesso in situazioni di uno contro uno o giocano con molto spazio dietro. Magari sono io a esultare in maniera più evidente dopo ogni gol, ma in realtà è l'intera squadra che lo rende possibile, per quanto possa sembrare un luogo comune. Devo essere il punto di riferimento e trovarmi al posto giusto.
Sul suo stile di gioco
Penso di essere un attaccante abbastanza completo. Molti attaccanti sono molto alti, o molto veloci, o eccellono in altro. Io non ho queste caratteristiche estreme. Posso giocare con le spalle alla porta, posso tenere la palla, posso correre in profondità verso la porta, posso segnare con il destro e con il sinistro; quando sono davanti alla porta, ad esempio, non ho dubbi a tirare col sinistro.
In questa stagione ho segnato anche qualche bel gol di testa, quindi penso di essere un giocatore a tutto tondo senza essere un fuoriclasse in nulla. Ma posso sempre migliorare, ovviamente, e questo è un aspetto su cui lavoro duramente ogni giorno".
Sul tifo appassionato del Feyenoord
Sono cresciuto guardando l'Eredivisie e ogni volta che vedevo giocare il Feyenoord, pensavo: "Wow, è uno stadio fantastico. Mi piacerebbe giocarci". Poi i tifosi sono unici nel loro genere. Sono decisamente all'altezza della loro reputazione. Già dall'inizio ho avuto la sensazione che avremmo potuto avere un legame speciale. Loro sono incredibilmente affettuosi e io ricambio il loro affetto, quindi è una cosa reciproca.
Il mio legame con i tifosi del Feyenoord non lo dimenticherò mai. Pensate che vogliono trattenermi così tanto che hanno avviato crowdfunding. Dovremo aspettare per vedere se ci riusciranno.