Sarri alla Juventus: comincia una nuova avventura
domenica 16 giugno 2019
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"Se un calciatore si diverte, gioca due volte meglio", ha dichiarato Maurizio Sarri. Saprà portare gioia anche nella sua nuova avventura alla Juventus?
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Reduce dal primo trofeo conquistato in carriera, la UEFA Europa League, Maurizio Sarri ha lasciato il Chelsea per accasarsi alla Juventus: ecco tutto quello che c’è da sapere sul tecnico toscano.
Lo spettacolo alla Juve
La Juventus è la dominatrice del calcio italiano, ma oltre a vincere ora punta a convincere. Sotto la guida di Massimiliano Allegri, i Bianconeri si sono confermati imbattibili in Serie A, ma in molti li avrebbero voluti vedere giocare come il Napoli di Sarri nel triennio 2015-18. Probabilmente serviranno tempo e pazienza perché le sue idee attecchiscano, ma Sarri non cambierà la sua filosofia offensiva e se i giocatori saranno dalla sua, potrebbe fare grandi cose.
Cristiano Ronaldo, in particolare, accoglierà Sarri a bracica aperte, perché è il tecnico ideale per un attaccante. Gonzalo Higuaín ha segnato 36 gol nel 2015/16 sotto la sua guida e la stagione successiva, quando l'argentino ha lasciato il Napoli per la Juventus, Sarri ha reinventato Dries Mertens come "falso nove": il folletto belga ha replicato con 28 gol stagionali, polverizzando tutti i propri record. UN ruolo simile per CR7 è un'ipotesi suggestiva.
L'amore per il calcio offensivo
Dopo il successo 2-1 ottenuto dal Manchester City contro il Napoli nella fase a gironi della UEFA Champions League 2017/18, Josep Guardiola aveva dichiarato: "Ho affrontato una delle squadre più forti che io abbia mai sfidato in carriera, probabilmente la più forte". L'ex tecnico del Milan e Ct dell'Italia Arrigo Sacchi è un altro grande estimatore di Sarri, che ha definito "un genio".
Le squadre di Sarri hanno sempre avuto una solida base difensiva, ma a livello tattico c'è stata un'evoluzione dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2 ad Empoli (2012-15), fino al 4-3-3 di Napoli e Chelsea. Il Napoli di Sarri è stato una squadra molto prolifica e nella stagione 2016/17 ha realizzato 94 reti, record per il club.
Cosa ha imparato al Chelsea
Sarri ha dovuto fare i conti con le critiche a Londra, ma ha guidato i Blues al terzo posto finale in campionato e alla conquista della UEFA Europa League (primo trofeo in carriera per lui). Pur non rinunciando mai all'amato 4-3-3, Sarri ha spesso cambiato fisionomia alla squadra, optando talvolta per varianti più difensive e inserendo volti nuovi nell'undici di partenza.
Tra gli ultimi regali lasciati in dote al Chelsea, spiccano Ruben Loftus-Cheek e Callum Hudson-Odoi, entrambi schierati titolari con frequenza dal tecnico 60enne e capaci di sfornare gol, assist e prestazioni convincenti.
Allenare per amore del calcio
Nel 2005, quando era all'Empoli e gli domandarono se gli dispiacesse essere il tecnico meno pagato della Serie A, Sarri rispose: "Dispiaciuto? State scherzando? Mi pagano per fare qualcosa che avrei fatto gratis dopo il lavoro. Io sono fortunato". E le sue non erano parole dette a vanvera.
Sarri a parole
"Il nostro obiettivo è giocare bene. Ci piace giocare un bel calcio, divertirci e divertire".
"A inizio carriera ero più rigido. Pensavo che la tattica fosse la cosa più importante. Ora so che c'è un bambino dentro ogni giocatore e che un allenatore non deve dimenticare la parte ludica del calcio perché, dopo tutto, il calcio è un gioco. Se un calciatore si diverte, gioca due volte meglio".