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Performance Insights Champions League: i movimenti vincenti del Paris

L'osservatore tecnico UEFA Rafa Benítez spiega come i cambi di posizione e i movimenti siano stati cruciali nella vittoria del Paris contro l'Arsenal.

João Neves al centro del gioco del Paris contro l'Arsenal
João Neves al centro del gioco del Paris contro l'Arsenal PSG via Getty Images

Nella vittoria contro l'Arsenal, il Paris Saint-Germain ha offerto alcuni esempi interessanti di fluidità di movimento, in particolare sul ruolo dei giocatori che si muovono l'uno in funzione all'altro.

"Cambiano posizione di continuo", ha affermato l'osservatore tecnico UEFA Rafa Benítez nella sua analisi dell'andata della semifinale di Champions League; l'unità di analisi tecnica UEFA ha analizzato più da vicino i movimenti del Paris.

Secondo Benítez, la squadra di Luis Enrique ha mostrato i seguenti principi chiave:

• Cambio di posizioni al centro del campo

• Pressing alto e controllo del possesso

• Velocità in attacco (Ousmane Dembélé), nei contropiedi (tutti) e tecnica degli esterni

• Ritmo elevato con e senza palla

Il Paris applica questi principi come illustrato nell'immagine sopra, con i tre difensori in evidenza e Achraf Hakimi che, da terzino destro, si accentra per creare superiorità numerica in mezzo al campo, mentre l’ampiezza è garantita per gran parte della gara dagli esterni d'attacco Désiré Doué e Khvicha Kvaratskhelia.

I cambi di posizione del Paris

Performance insight Champions League: il lavoro di squadra del Paris

Nel primo video si nota chiaramente il pressing alto e il ritmo sostenuto del Paris, con Dembélé che va subito in pressione sul portiere David Raya. Sul lato opposto, Hakimi attira su di sé due giocatori dell’Arsenal, mentre Vitinha resta più arretrato: un esempio dei movimenti incrociati con cui il Paris crea spazi.

Intanto, Kvaratskhelia si inserisce all’interno, spingendo Nuno Mendes ad avanzare sulla fascia sinistra per garantire l’ampiezza, elemento chiave della strategia parigina.

Performance insights Champions League: i movimenti del Paris

Per approfondire la dinamica del gioco del Paris, questo video mostra l’azione che porta Bradley Barcola vicino al gol. Benítez evidenzia il ruolo di Hakimi in area e sottolinea: “João Neves attacca lo spazio mentre Barcola si abbassa per ricevere, poi parte palla al piede. Ancora una volta, movimenti opposti”.

Il movimento di Neves costringe il terzino sinistro dell’Arsenal, Myles Lewis-Skelly, ad abbassarsi, aprendo lo spazio per Barcola.

Per Jan Peder Jalland, del Gruppo Osservatori Tecnici UEFA, è un esempio da ammirare: “C’è fluidità, ottime distanze e angoli tra i giocatori. Tutti si muovono leggendo i compagni. Di solito si parla di intesa tra terzino e ala, ma col Paris è l’intera squadra a sincronizzarsi”.

Performance insight Champions League: il cambio di gioco del Paris

L'intesa tra i giocatori emerge con forza anche in questo terzo video, che si chiude con la traversa colpita da Gonçalo Ramos dopo un inserimento dietro la linea difensiva dell’Arsenal. L’azione parte con uno scatto alle spalle di João Neves, mentre Vitinha si muove dietro di lui in senso opposto.

“Vitinha si inserisce, Neves va incontro alla palla attirando il centrale, e la corsa dell’attaccante diventa decisiva”, spiega Benítez. Da osservare anche Fabián Ruiz e Hakimi, che si accentrano per occupare lo spazio liberato da Vitinha. “I centrocampisti del Paris si muovono costantemente per offrire linee di passaggio a chi ha il pallone”, aggiunge.

Oltre agli inserimenti in profondità, con Ramos protagonista nel video precedente, è Dembélé a risultare il giocatore più incisivo del Paris. A testimonianza della fluidità del sistema parigino, tra i più decisivi risultano il centrocampista Fabián Ruiz, a pari merito con Kvaratskhelia, mentre il ruolo di Hakimi sottolinea l'ampio coinvolgimento dei difensori nel contributo offensivo.

La qualità tecnica nel gioco del Paris

Performance insight Champions League: le possibili soluzioni del Paris

Questo quarto video unisce il gioco di squadra e gli spunti individuali. Il Paris impone il proprio gioco con densità centrale e terzini alti e larghi. "I centrocampisti supportano l’attacco, gli attaccanti offrono linee di passaggio nel centro del campo e i terzini spingono esternamente", spiega Benítez.

Ciò che eleva ulteriormente il piano tattico è la qualità tecnica dei singoli. Un esempio: quando Ruiz riceve palla al centro del campo, simula un passaggio a destra e poi serve João Neves. Quel semplice gesto induce Mikel Merino a muoversi lievemente verso sinistra, aprendo spazio e riducendo la pressione.

“Dettagli del genere complicano la lettura della gara agli avversari”, osserva Jan Peder Jalland. “Dal punto di vista del gioco, è fondamentale: finte di corpo, visione aperta, e padronanza tecnica possono essere allenate anche individualmente, per costruire consapevolezza nei giovani prima con esercizi tecnici, poi in contesti di gioco reali”.

Considerazioni conclusive dell'Osservatore Tecnico UEFA Jan Peder Jalland

I movimenti e l'impatto sulla squadra avversaria

"Osservando il Paris, è difficile trovare squadre con una tale fluidità e libertà nei movimenti. I centrocampisti si abbassano, gli esterni si accentrano, l’attaccante svaria: questo genera continui cambi di posizione e un’infinità di spazi da coprire per gli avversari. Pressare diventa un’impresa, soprattutto perché il Paris concentra molti uomini nella zona centrale. Contro l’Arsenal, in diversi frangenti, si è notata la difficoltà dei centrocampisti inglesi nell’uscire dalla pressione: troppi avversari si muovevano tra le linee. Il PSG crea minacce sia alle spalle della difesa che tra le linee, rendendo complicato ogni tentativo di pressing alto".

La libertà di movimento dei giocatori

"Dal punto di vista di un allenatore, è affascinante capire quali movimenti e posizioni siano pianificati e quanto, invece, dipenda dall’autonomia dei giocatori del PSG. Nella mia esperienza con la Federazione norvegese, questa è una delle domande più rilevanti che mi pongo con le mie squadre ed è spesso oggetto di confronto con i giocatori. Alcuni ricevono grande libertà, ma tutto dipende dal contesto: la struttura della squadra, l’intelligenza calcistica del singolo e il ruolo che ricopre.

A volte concedo libertà d’interpretazione, indicando solo le zone che vogliamo attaccare; altre volte è necessario specificare i movimenti da eseguire. In ogni caso, con i giovani è fondamentale essere chiari sugli spazi in cui attaccare. L’obiettivo resta sempre lo stesso: formare giocatori intelligenti, capaci di leggere lo spazio, creare superiorità e agire in sintonia con i compagni".