In The Zone: Lautaro Martínez ha trascinato l'Inter con una prestazione 'totale'
giovedì 17 aprile 2025
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L'Osservatore Tecnico UEFA, Rafa Benítez, ha analizzato l'impatto dell'attaccante dell'Inter, Lautaro Martínez, nella qualificazione in semifinale ai danni del Bayern.
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Dopo il 2-2 del ritorno che è valsa la qualificazione in virtù del 4-3 complessivo tra andata e ritorno, Lautaro Martínez ha detto con orgoglio: "L'Inter ha personalità, cuore e testa. Oggi abbiamo sofferto in ogni momento, ma abbiamo dimostrato di essere fatti per grandi cose". Mercoledì il capitano dell'Inter ha lasciato San Siro col premio di Player of the Match. Vi spieghiamo perché.
Come sottolinea l'analisi di FedEx, uno dei motivi per cui l'Inter può sognare in grande è proprio la presenza di Martínez, e non solo per il fiuto del gol che ha portato al momentaneo pareggio.
Come ha spiegato l'Osservatore Tecnico UEFA, Rafa Benítez, la prestazione del 27enne è stata decisiva. “Lautaro ha segnato un gol importante, ma è stato altrettanto fondamentale per i suoi movimenti intelligenti, per la sua capacità di andare nell'1v1, per la sua intesa con Marcus Thuram e i centrocampisti, e per il tutto il suo lavoro offensivo e difensivo per la squadra”, ha spiegato. “Ha usato bene il suo corpo per difendere il pallone, ha dialogato con i compagni e ha conquistato anche molti falli”.
Il video che segue illustra tutte queste qualità ed è una lezione importante per i giovani calciatori su ciò che è necessario a un calciatore che gioca in questa posizione ai massimi livelli.
L'importanza di mantenere il possesso e collegare i reparti
Nella prima clip su Martínez possiamo osservare la sua capacità di mantenere il possesso e la sua bravura nei dribbling. Lo vediamo scendere in profondità per ricevere il passaggio, poi girarsi e superare Leon Goretzka con un tunnel. La sua bravura si vede anche nella naturalezza con cui tiene a bada Joshua Kimmich prima di innescare un compagno sulla corsia esterna, come se sapesse già il posizionamento dei suoi compagni senza nemmeno guardarsi attorno.
“Si muove in maniera intelligente collegando centrocampo e attacco, e crea costantemente pericoli alla difesa avversaria in maniera diretta e indiretta”, ha detto Benítez, citando la consapevolezza dell'argentino sul taglio di Federico Dimarco. Questa connessione con gli esterni, ha aggiunto, è stata fondamentale in una serata in cui "i terzini dell'Inter sono stati coinvolti nella maggior parte delle azioni offensive. Questi movimenti hanno dato agli attaccanti più tempo per gestire il pallone".
Soffermandosi sulla capacità di Martínez di mantenere il possesso e collegare i reparti, Benítez ha sottolineato l'importanza di avere un attaccante in grado di svolgere questo compito nelle partite in cui la sua squadra ha meno possesso palla (39% nel caso dell'Inter). “Quando una squadra è sotto pressione e deve giocare con lanci lunghi, ha bisogno di qualcuno in grado di tenere il pallone, fare respirare la squadra e passarla ai compagni".
L'intesa con Thuram
Un altro aspetto su cui soffermarsi è l'intesa tra Martínez e Thuram. Il gruppo di osservatori tecnici UEFA aveva già elogiato questo aspetto dopo l'andata, e nella seconda clip possiamo osservare meglio l'intesa tra i due. Quando il passaggio di Henrikh Mkhitaryan trova Thuram, Martínez lo supporta da vicino mettendosi al suo servizio per fargli una sponda che buca la difesa del Bayern.
“L'intesa con Thuram è stata ottima perché ognuno sapeva dove si trovasse l'altro e quale fosse la sua caratteristica da sfruttare", ha spiegato Benítez. “In quell'occasione era un 2v2 con i centrali del Bayern e lui sa che Thuram è veloce”.
In qualità di capitano dell'Inter, Martínez ha anche contribuito a imprimere un ritmo e una direzione alla partita con il suo pressing frontale. Questo è uno degli aspetti più importanti di un attaccante moderno: il lavoro infaticabile in fase di non possesso. Nella terza clip, infatti, lo possiamo vedere mentre cerca di bloccare le corsie di passaggio del portiere Jonas Urbig in fase di possesso del Bayern, poi arretrare a gran velocità, nonostante la gara fosse sul finire, per cercare di fermare l'avanzata di Eric Dier sulla sinistra. “Anche quando era stanco, ha seguito i difensori e ha aiutato la squadra in difesa”, ha detto Benítez.
Infine, nella parte conclusiva del video, arriviamo al suo gol dell'1-1 (il secondo tra andata e ritorno), l'ottavo in questa Champions League e il 21° complessivo nel 2024/25. È un gol di puro istinto che sottolinea la sua rapidità di reazione sotto porta, tanto che anche l'allenatore del Bayern, Vincent Kompany, lo ha riconosciuto: "Sono estremamente pericolosi sulle palle inattive e poi hanno dei rapaci d'area come Martínez”, ha detto soffermandosi sui due gol dell'Inter arrivati su due corner. Con il gol di mercoledì, Martínez è diventato il primo giocatore straniero a raggiungere il traguardo dei 150 gol con la maglia nerazzurra.
Come guidare l'attacco 'alla Lautaro'
- Movimenti intelligenti
- Tenere palla e unire i reparti
- Bravura nei dribbling
- Capacità realizzativa
- Iniziare la fase difensiva dall'attacco
I consigli di Benítez per gli allenatori
“Quando hai un attaccante che ti ricorda Lautaro, è importante consigliargli di sfruttare braccia e corpo, usando il baricentro basso per mantenere l'equilibrio. Inoltre, deve riuscire a leggere in anticipo dove si trova il difensore e deve farsi trovare in una buona posizione per i compagni. Un altro aspetto importante è avere una buona consapevolezza del pallone perché se si pensa solo al difensore, si può perdere la palla, quindi bisogna concentrarsi su entrambi gli aspetti. E se capita come nel caso dell'Inter di avere due attaccanti, devono sapere dove si trova il loro compagno di squadra".
“Come si possono allenare questi aspetti? Innanzitutto si possono mostrare loro i video di un giocatore come Lautaro e poi, sul campo di allenamento, mettere molti palloni a terra, in aria, e usare i difensori centrali per sfidarli. Oltre al talento del giocatore, bisogna anche conoscerne il carattere, perché deve avere il coraggio necessario per sfidare i possenti centrali del calcio moderno”.