Performance Insights di Champions League: la marcatura a uomo e come contrastarla
venerdì 31 gennaio 2025
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Il 2-2 del Barcelona in casa contro l'Atalanta in UEFA Champions League è stata una lectio magistralis sulla marcatura a uomo e su come eluderla.
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"La marcatura a uomo può essere una strategia difensiva efficace se ben eseguita. Richiede consapevolezza tattica individuale, aggressività, responsabilità, disciplina e sicurezza nei propri mezzi".
L'osservatore UEFA Cristian Chivu si è soffermato sulla marcatura a uomo come tattica, dopo aver osservato una squadra che lo fa bene come nessun'altra in Champions League: l'Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Nel pareggio per 2-2 in casa del Barcelona di questa settimana, Chivu ha parlato della grande prestazione dell'Atalanta soffermandosi anche sulle risposte della squadra di Hansi Flick. In questo articolo, prodotto dall'unità di analisi UEFA, esamineremo gli spunti tattici più interessanti della sfida che è stata una vera e propria lectio magistralis per gli allenatori che l'hanno vista.
Come punto di partenza, il video qui sopra offre tre esempi del pressing a uomo dell'Atalanta. I bergamaschi hanno cercato di costringere il Barcelona su un lato nella loro costruzione, e quando il pallone ha raggiunto il terzino, questo ha dato il via al pressing a uomo. Come ha detto il centrocampista dell'Atalanta, Marten de Roon: "Sapevamo che era necessario pressarli, perché possono punirti in un attimo. Abbiamo lasciato la palla ai loro terzini e poi ci siamo buttati in pressing".
Durante la prima sequenza, vediamo quanto ogni giocatore dell'Atalanta si avvicini al giocatore che gli è stato assegnato in marcatura e, di fronte a questa intensa pressione, il Barcelona perde il possesso. La seconda clip ripropone la stessa situazione, mostrando ancora una volta come la palla che arriva ai terzini del Barcelona sia il loro fattore scatenante per il pressing.
La terza clip, invece, mette in evidenza quanto i centrali dell'Atalanta seguano da vicino i loro uomini. L'approccio di Gasperini richiede una rigorosa marcatura a uomo, quindi anche quando gli attaccanti del Barcelona ruotano e si spostano in un'altra zona, i difensori centrali li seguono - con Berat Djimsiti che segue Raphinha lungo tutto il campo dalla corsia sinistra.
L'effetto che ha avuto sul Barcelona nel primo tempo della partita di mercoledì è stato significativo. Con gli ospiti che marcavano a uomo in tutto il campo, la squadra spagnola ha faticato a costruire il gioco nelle fasi iniziali. Questo aspetto è evidente nel grafico qui sopra, che mostra come solo l'8% dei passaggi del Barcelona sia stato effettuato all'interno della trequarti offensiva, rispetto al 20% dopo l'intervallo.
Come ulteriore misura delle difficoltà del Barcellona, non accadeva dalla terza giornata contro il Bayern che i Blaugrana non riuscissero ad effettuare un numero così basso di passaggi nella trequarti avversaria durante il primo tempo di una partita di Champions League. Mercoledì sera il totale è stato di appena 32 passaggi. Nella precedente partita in casa contro il Brest, invece, erano stati 97: il triplo.
Per offrire una terza prospettiva, si consideri la differenza di palle lunghe giocate dalla squadra di casa nel primo tempo (16) rispetto al secondo (nove) dopo che Flick ha modificato l'assetto della squadra. "Nel secondo tempo volevamo fare le cose in modo un po' diverso", ha detto Flick e il video qui sotto ne è un esempio.
Per prima cosa, il Barcelona ha puntato sulle rotazioni, come si vede nella prima clip qui sopra, con Frenkie de Jong che si è inserito nello spazio creato da Raphinha scendendo in profondità e trascinando con sé Djimsiti.
Come mostrano le clip due e tre, gli spagnoli hanno anche messo in difficoltà l'Atalanta con alcune eccellenti combinazioni offensive. Nella seconda clip, il Barcelona è veloce e diretto, e trae vantaggio dal movimento e dall'interazione tra Robert Lewandowski e Lamine Yamal. Nella terza clip, che mostra la fase iniziale del gol di Yamal al 47° minuto, vale la pena concentrarsi sui dettagli. Osservate come Raphinha guarda dove si trova Lewandowski, e poi fa un contro-movimento abbassandosi per poi tornare dietro. Lewandowski, dal canto suo, finge di andare avanti, per poi abbassarsi per ricevere il passaggio.
"Osservare i movimenti dei compagni è fondamentale per far sì che ci sia un'intesa di squadra ed evitare azioni individuali", afferma un altro degli osservatori UEFA, Jan Peder Jalland. "La cosa più bella di questo filmato è la velocità della giocata, ben ritmata e con pochi tocchi. Contro un approccio a uomo, è fondamentale allontanarsi dall'avversario; qui si vedono tutti e tre gli attaccanti andare verso la palla e poi andare dietro o di fronte".
La lezione per un difensore centrale, invece, è che se non sei abbastanza attaccato al tuo uomo, rischi di perderlo completamente. E a questo livello, ogni metro conta.
Infine, soffermandoci sulla fase offensiva dell'Atalanta, vediamo come sfrutti il gioco verticale quando ha segnato il gol del pareggio, come si vede nel terzo video qui sopra. In questa azione, Mario Pašalić, l'autore del gol, aumenta il peso offensivo facendo una corsa da terzo attaccante. Complessivamente, il croato si è classificato tra i primi tre per tagli da dietro (11), come si può vedere nella grafica qui sotto relativa ai giocatori dell'Atalanta.
Il segreto di una marcatura a uomo perfetta
All'Atalanta, i giocatori operano all'interno di un sistema che è stato perfezionato nei nove anni da quando Gasperini è l'allenatore della Dea. Secondo Cristian Chivu, per un allenatore che imposta da zero una squadra che gioca in questo modo, è necessaria tutta una serie di requisiti. "Una strategia di marcatura a uomo di successo si basa su una combinazione di abilità individuali, dinamiche di squadra e una chiara comprensione dei ruoli della squadra", ha spiegato.
Chivu, ex difensore della Romania, ha aggiunto: "Per un allenatore, essere certo che i compiti assegnati ai giocatori siano facili da capire, permette loro di concentrarsi sull'esecuzione piuttosto che sulle responsabilità. Enfatizzare le abilità difensive di base, come il posizionamento, i contrasti e gli anticipi, aiuta i giocatori a svolgere efficacemente il proprio ruolo".
Roberto Martínez fa una seconda riflessione sulle istruzioni specifiche date ai giocatori riguardo alle loro responsabilità. "L'uomo va marcato a tutto campo o solo in certe zone e in relazione alla posizione della palla? È necessaria quindi una buona comunicazione per utilizzare efficacemente la marcatura a uomo. Bisogna prendere buone decisioni in difesa riguardo all'uomo da marcare, alla posizione della palla e alla posizione rispetto alla porta".
Per Martínez, ci sono anche gli aspetti individuali richiesti al giocatore in marcatura a uomo, ovvero "la posizione del corpo, il baricentro basso, la giusta intensità difensiva e le decisioni difensive individuali".
Secondo Rui Faria, infine, anche il tempismo è fondamentale affinché una squadra possa agire in modo sincronizzato. "Ogni singolo giocatore deve capire quando andare in pressione", afferma. "Le distanze sono cruciali e il tempismo è fondamentale. Inoltre, fisicamente bisogna essere ben preparati, anche se nessuno può fare pressing per 90 minuti".