Champions League Performance Insights: il Paris Saint-Germain ritrova la via
venerdì 24 gennaio 2025
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In collaborazione con l'unità di analisi delle prestazioni UEFA, Roy Hodgson analizza la vittoria in rimonta per 4-2 del Paris Saint-Germain contro il Manchester City.
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"Nel calcio tutto accade al centro. Se controlli al centro, controlli il gioco, e loro avevano più giocatori al centro". Con queste parole, Pep Guardiola ha identificato la causa principale della sconfitta del Manchester City in casa del Paris Saint-Germain.
Come ha affermato Guardiola, i campioni di Francia avevano regolarmente un uomo in più nella fase di costruzione e hanno messo più volte in difficoltà il City.
Il grafico mostra le posizioni medie del Paris in fase di possesso nella zona bassa e centrale del campo. La squadra di Luis Enrique è stata spesso in superiorità numerica in fase di manovra, spesso con un 5 contro 4 con Marquinhos e Willian Pacho supportati dai centrocampisti Vitinha, João Neves e Fabián Ruiz.
Di conseguenza, il Paris è riuscito regolarmente a trovare l'uomo libero, che ha sua volta ha liberato nello spazio i suoi pericolosi esterni. Nella seconda clip, Guardiola invita i suoi giocatori a pressare con maggiore intensità sugli avversari, ma né Phil Foden né Matheus Nunes riescono ad avvicinarsi abbastanza all'uomo (rispettivamente Nuno Mendes e Kang-in Lee).
La terza clip evidenzia le difficoltà del City ad affrontare l'uomo libero del Paris, in questo caso Ruiz. Quando Foden va verso Mendes, Manuel Akanji abbandona la difesa per seguire Ruiz. Quindi, Nunes rimane uno contro uno con Bradley Barcola, che lo supera e propizia il primo gol della squadra di casa.
L'esempio di Akanji serve a illustrare i rischi dei difensori centrali che salgono a centrocampo e possono esporre i difensori (di solito i terzini) agli uno contro uno in grandi spazi. Ne riparleremo più avanti con l'osservatore tecnico UEFA Roy Hodgson.
Se i video dimostrano la propensione del Paris a giocare sugli esterni, il grafico sopra mostra i suoi servizi sulle fasce, con l'82% dei passaggi sulla trequarti verso queste zone.
Il punto successivo riguarda ciò che accade al Paris dopo aver giocato sulle fasce. Nel primo tempo non riesce ad arrivare con abbastanza giocatori in area, come si vede nella prima clip del secondo video: nessuno può sfruttare il traversone basso di Achraf Hakimi. Come dimostrano questa clip e le successive, i padroni di casa mancano di incisività e fanno poco movimento in area prima dell'intervallo.
Tutto cambia nel secondo tempo, quando i giocatori di Luis Enrique dribblano di più, puntano di più l'uomo ed entrano di più nei 16 metri. Inoltre, quando Barcola sale in cattedra, aumentano anche i pericoli sulla sinistra, come si vede nel grafico sopra.
I dati mostrano un aumento del numero medio di giocatori del Paris che attaccano l’area (da 3,71 a 4,2) insieme a un aumento dell’xG (da 0,56 a 1,86).
Nella prima clip si vedono cinque giocatori in area, con Ousmane Dembélé che avanza sulla destra, supera un difensore e conclude di potenza sul legno. Nella seconda clip ci sono di nuovo cinque giocatori in area, il tiro di Désiré Doué rimbalza sulla traversa e uno di loro – Barcola – può segnare il gol del pareggio.
Come si vede nella terza clip e nella grafica sotto, Barcola è stato particolarmente pericoloso per il City. L'attaccante conclude la gara con il maggior numero di tentati dribbling (sette) e il secondo numero più alto di palloni portati sulla trequarti.
La lezione di Roy Hodgson
Per tornare alla pericolosità del Paris sulle fasce, la partita di mercoledì ha offerto una lezione importante sulla difesa nell'uno contro uno e negli spazi retrostanti.
Il tema è stato esplorato dall'unità di analisi della UEFA la scorsa stagione, quando Roberto Martínez ha suggerito agli allenatori di dedicare più tempo ai giovani difensori, lavorando sulle loro capacità nell'uno contro uno perché "il calcio europeo si sta muovendo in questa direzione".
Secondo un altro osservatore UEFA, Roy Hodgson, la sfida per gli allenatori è mantenere l'equilibrio in difesa mentre si pressa con aggressività.
Hodgson ha già parlato di come i difensori dovrebbero coprirsi a vicenda – citando l'esempio di Stefan de Vrij dell'Inter alla sesta giornata – mentre oggi parla della difficoltà di marcare a uomo rimanendo in contatto con i compagni di reparto.
"Per un difensore, oggi, è importante capire le distanze, sia dall'attaccante che dai compagni", ha detto l'ex Ct dell'Inghilterra. "Deve valutare la situazione: è meglio andare sull'avversario o tenere la posizione?".
"Molti allenatori dicono ai difensori di seguire l'avversario, ma è importante che i giocatori valutino la situazione da soli. Se lasciano la loro zona per salire a centrocampo, quali sono i rischi? Gli avversari potrebbero liberare un uomo dietro?".
"Sono queste le decisioni che i giocatori devono prendere. A un allenatore suggerirei di insegnare a un giovane a tenere le distanze giuste dagli avversari e dai compagni".