Christian Pulišić sul Milan, la Champions League e sul rappresentare gli USA in Europa - l'intervista
lunedì 25 novembre 2024
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"Spero che quello che faccio in campo sia d'ispirazione per i più giovani negli Stati Uniti", ha detto il centrocampista del Milan a UEFA.com.
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Nato in Pennsylvania da genitori che anch'essi giocavano a calcio a livello professionistico, Christian Pulišić ha lasciato gli Stati Uniti da adolescente per giocare a calcio ad alti livelli in Europa. Dopo le esperienze con Borussia Dortmund, Chelsea e ora Milan, il ventiseienne è già lo statunitense con più gol e presenze in competizioni UEFA per club.
L'esterno rossonero sa cosa significa vincere la UEFA Champions League essendoci riuscito nel 2020/21 col Chelsea, ma in questa stagione col Milan si è riscoperto goleador e adesso spera di arrivare il più lontano possibile in Europa nella stagione che segna il 125° anniversario della nascita del Milan.
Sul rappresentare gli Stati Uniti in Europa
Sono orgoglioso di essere americano. Mi auguro che ciò che faccio in campo, sia d'ispirazione per i bambini che mi guardano dagli Stati Uniti. Mi piacerebbe che dicessero: "Sai, forse anch'io posso andare in Europa e farcela". Ho ammirato tanti americani che hanno giocato in Europa, ma in pochi sono arrivati ai massimi livelli.
Oggi invece ci sono sempre più americani che vengono a giocare in Europa. Sentire il sostegno della propria patria, vedere com'è cresciuto il movimento negli ultimi dieci anni, è un qualcosa di speciale. Sono davvero orgoglioso di rappresentare la mia nazione.
Sul trasferimento in Germania da adolescente per giocare a calcio
È stata una cosa spaventosa, soprattutto per un americano che lascia il proprio Paese e la sua famiglia. A quell'età però ero consapevole di voler andare in Europa per mettermi alla prova contro i migliori. Volevo giocare a calcio in Europa ai massimi livelli. Si trattava solo di trovare il momento giusto. Ero stato notato da alcune squadre in Europa e alla fine ho avuto l'opportunità di andare nell'accademia del Dortmund.
Posso solo ringraziare il club per il modo in cui mi hanno trattato tutti. Anche se fisicamente forse non ero ancora maturo, sapevano che avevo le capacità e che ci sarei arrivato, quindi mi hanno dato le possibilità che ho sempre voluto.
Sulla vittoria della Champions League col Chelsea
Non dimenticherò mai quell'esperienza. Vincere la Champions League è un sogno che si ha sin da bambini. Giocare quella partita e vincere il trofeo è stata una delle più belle serate della mia vita. Sono ricordi incredibili che sembrano surreali se ci ripenso.
Sulle sue ambizioni nella stagione del 125° anniversario del Milan
Il Milan è un club che punta sempre a vincere. È un qualcosa che si percepisce chiaramente nell'ambiente. Vincere è un aspetto fondamentale per questo club. La storia e il blasone del club si sentono già quando metti piede nel campo d'allenamento. Sai che vai ad allenarti, ma l'obiettivo finale è sempre vincere.
La Champions League è sempre l'obiettivo principale tra le competizioni in cui si gioca. Vogliamo continuare a fare bene e darci l'opportunità di andare il più lontano possibile nella competizione.