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In The Zone: come l'Inter ha arginato il City

L'Osservatore Tecnico UEFA, David Moyes, spiega come la duttilità dell'Inter di Simone Inzaghi sia stata decisiva per arginare i vincitori della Premier League nella prima giornata di UEFA Champions League.

L'allenatore dell'Inter, Simone Inzaghi, si congratula con i suoi giocatori a fine gara
L'allenatore dell'Inter, Simone Inzaghi, si congratula con i suoi giocatori a fine gara Inter via Getty Images

L'osservatore tecnico UEFA, David Moyes, ha visto tanti spunti interessanti nel pari della prima giornata di UEFA Champions League tra Manchester City e Inter. L'osservatore tecnico in particolare ha elogiato la duttilità tattica degli ospiti nel far ruotare le posizioni di difensori e centrocampisti.

È stata la sfida tra i campioni d'Inghilterra e i campioni d'Italia, ma soprattutto la sfida tra due squadre con un approccio completamente opposto. L'Inter ha giocato molto bene, ha costruito con precisione ed è stata puntuale nelle ripartenze, riuscendo anche a tenere il City lontano dalle zone calde del campo per buona parte della gara. Dall'altro lato, come suo solito, il City ha dominato il possesso palla, mostrando pazienza nella creazione di occasioni, senza però riuscire a scardinare il ben organizzato blocco difensivo dell'Inter.

La cronaca testuale di City - Inter 0-0

Una cosa che mi ha colpito dell'Inter è stato il modo non convenzionale e ingegnoso con cui i centrocampisti e i difensori si sono scambiati le posizioni, tanto che a volte si vedevano un paio di difensori centrali avanzare davanti ai centrocampisti nella fase di costruzione. I giocatori hanno avuto ruoli quasi totalmente intercambiabili e sono sembrati completamente a loro agio in tutte le posizioni. Come si vede nel video 1, ad esempio, possiamo notare che un difensore centrale si allarga verso l'esterno destro e un altro avanza centralmente. Questo è stato un copione proposto più volte e con una certa naturalezza dall'Inter.

In the Zone: la costruzione dell'Inter

I centrocampisti si sono quindi abbassati quasi al posto dei centrali per iniziare la manovra offensiva. I giocatori di movimento dell'Inter che hanno effettuato il maggior numero di passaggi sono stati il difensore centrale Alessandro Bastoni con Hakan Çalhanoğlu e Nicoló Barella - e il fatto che due siano centrocampisti è un riflesso del modo in cui si sono spostati in posizioni più profonde per dare una mano alla manovra.

Barella ha avuto il compito fondamentale di collegare il gioco tra i reparti. Avendo tanta qualità e un'ottima visione di gioco nel fraseggio, l'italiano ha fatto complessivamente 13 passaggi tra le linee, più di ogni altro giocatore, e tante volte ha preso il pallone portandolo in avanti. Quando l'Inter ha riconquistato il pallone, è stato spesso lui a fare il primo passaggio facendoli ripartire in contropiede.

L'Inter mi ha ben impressionato. I giocatori sono stati duttili quando hanno effettuato delle rotazioni nelle posizioni. Tutti sono sembrati a loro agio piuttosto che preoccupati di apparire fuori posizione, e questo è valso anche in fase di non possesso.

In fase di non possesso (Video 2), il 5-3-2 dell'Inter è stato solido e strutturato. Hanno utilizzato più giocatori per fare il blocco basso. Come mostrano sia il video che la grafica qui sopra, oltre ai tre di centrocampo che hanno lavorato duramente per coprire l'ampiezza, i centrali larghi, Yann Bisseck a destra e Bastoni a sinistra, sono usciti per fare pressione sui giocatori del City nelle cosiddette tasche.

In The Zone: l'organizzazione difensiva dell'Inter

Il City ha provato a colpire i nerazzurri sfruttando gli spazi vuoti o facendo dei tagli della difesa alla massima velocità, ma l'Inter è sembrata ben preparata a questo copione e consapevole dei movimenti da fare. Le occasioni per il City sono state poche, anche per questo motivo.

Gli ospiti hanno usato bene il blocco basso e, come già detto, i centrocampisti come Barella e Piotr Zieliński si sono mossi molto bene per ricevere il primo passaggio e alzare il baricentro della squadra in fase di costruzione. I giocatori nel complesso sono sembrati ben collegati tra di loro, facendosi trovare altresì pronti a prendersi dei rischi difensivi, tanto che alcune delle loro giocate in uscita dalla difesa sono state semplicemente eccezionali.