Julian Brandt sulla sua crescita al Dortmund e sulla semifinale di UEFA Champions League contro il Paris
mercoledì 1 maggio 2024
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"Le fondamenta devono essere gettate all'andata", ha detto il 27enne centrocampista offensivo del Dortmund in vista dell'andata della semifinale di UEFA Champions League contro il Paris in Germania.
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Arrivato dal Leverkusen nel 2019, Julian Brandt ha conquistato un solo trofeo con il Dortmund (la Coppa di Germania 2020/21), ma in questi anni è molto cresciuto grazie all'esperienza maturata col BVB.
Mentre il Dortmund si prepara ad affrontare il Paris Saint-Germain nella prima semifinale di UEFA Champions League da quando nel 2012/13 è stato vice campione, il 27enne centrocampista offensivo spera che la sua esperienza nel gestire la pressione possa essere utile – e che la sua squadra possa fare meglio rispetto alla fase a gironi quando ha perso 2-0 in casa del Paris.
Sulla sua crescita al Dortmund
Se confronto il periodo trascorso a Leverkusen con quello trascorso qui a Dortmund, il contrasto è enorme. Credo di aver imparato molto qui, perché all'inizio ho avuto un periodo in cui non andava assolutamente bene e poi sono diventato un giocatore molto più maturo di prima. Qui ho giocato con molti giocatori assolutamente eccezionali.
Le critiche che ti arrivano dopo aver perso una o due partite - cosa che tutti i giocatori sperimentano -, qui sono di un altro livello. C'è molto più interesse da parte dei media e quindi, essendo giovane, ne risenti di più. Questo è stato sicuramente un aspetto che ho imparato. Inoltre ho imparato a tenere i piedi per terra, perché se da un lato con un club più grande tutto è amplificato, soprattutto le critiche, dall'altro lo sono anche gli elogi quando le cose vanno bene e inizi a sentirti il re del mondo.
Sulla vittoria nei quarti di finale contro l'Atlético de Madrid
Sembra ancora folle a ripensarci. Non si dimenticano facilmente serate come quella e ci ripensi sempre volentieri. Lì si è vista l'incredibile energia che una tale massa di persone tutte insieme in uno stadio può produrre. Ti sblocca nuovi obiettivi che puoi realizzare a fine partita.
Sulle partite della fase a gironi contro il Paris
A Parigi abbiamo fatto una pessima partita. Ci siamo lasciati intimidire ogni volta che ci siamo trovati in situazioni di attacco dove avremmo potuto segnare un gol. Non abbiamo giocato bene.
La partita in casa è stata un po' diversa. Sapevamo che un pareggio sarebbe stato sufficiente per vincere il girone. È diverso dal trovarsi in una situazione da "dentro o fuori", per così dire, come quella che avremo in semifinale.
Sulla sfida contro il Paris in semifinale
Entrambe le squadre sono capaci di grandi risultati. Avremo le nostre occasioni, ma sono sicuro che anche il PSG le avrà. L'unica differenza rispetto alla partita contro l'Atlético sarà che noi giocheremo prima in casa e poi andremo lì.
Quindi, direi che le basi devono essere gettate all'andata. Non sarebbe corretto da parte mia, però, sulla base della partita contro l'Atlético, affermare che siamo in una posizione che non abbiamo: ovvero non siamo i favoriti. La qualificazione si deciderà su dettagli molto piccoli, come sempre accade in una semifinale. Dobbiamo quindi fare attenzione a non commettere gli stessi errori che abbiamo fatto contro l'Atlético.