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In the Zone: analisi di Barcellona - Napoli 3-1

L'osservatore UEFA, Giovanni van Bronckhorst, accende i riflettori su due giovani talenti, Pau Cubarsí e Fermín, e su due esperti centrocampisti, Stanislav Lobotka e İlkay Gündoğan.

L'esultanza di Fermín  per il gol
L'esultanza di Fermín per il gol

Con la vittoria di martedì per 3-1 sul Napoli, il Barcellona ha staccato il pass per i quarti di finale di UEFA Champions League per la prima volta dal 2020. La vittoria è stata caratterizzata dalla grande prestazione di due giovani talenti: Pau Cubarsí, all'esordio in Europa, e Fermín, autore del gol iniziale.

In questo articolo realizzato in collaborazione con FedEx, l'osservatore tecnico UEFA, Giovanni van Bronckhorst, insieme al team di analisti UEFA, si sofferma sulla prestazione di questi due giovani talenti del Barcellona, prima di analizzare l'importante contributo nella mediana di di due calciatori più esperti.

Barcellona - Napoli 3-1: la partita minuto per minuto

Le formazioni

Analisi

Gli inserimenti e il talento di Fermín

I movimenti e la tecnica di Fermín

Per citare Van Bronckhorst, i "tagli efficaci in profondità" del Barcellona sono state una caratteristica importante nel primo tempo. Un primo esempio è stato quello di Fermín, che si è avventato sul pallone di Cubarsí alle spalle della linea di fondo del Napoli, ma poi ha calciato sopra la traversa.

Oltre al tempismo negli inserimenti, Fermín ha dimostrato di saper usare il pallone anche negli spazi stretti, come illustrato nel video qui sopra in una sequenza in cui scambia il pallone prima con Lamine Yamal e poi con İlkay Gündoğan, in un'azione che si conclude con l'ingresso in area di João Cancelo.

Fermín ha dimostrato anche di sapersi muovere tra le linee per ricevere il pallone - e questa consapevolezza non è mai stata così evidente come nell'azione del gol iniziale con un suo inserimento nell'area del Napoli. Come si vede nel video, è significativo che non faccia uno scatto immediato in area, ma si trattenga per un attimo prima di arrivare al momento perfetto per ricevere il rasoterra di Raphinha.

Con questa rete, all'età di 20 anni e 306 giorni, è diventato il più giovane giocatore del Barcellona a segnare nelle fasi a eliminazione diretta della competizione dopo Ousmane Dembélé che ci riuscì nel marzo 2018, anche se la sua parabola è stata certamente diversa da quella di Dembélé. Lo stesso giorno di 12 mesi fa, Fermín - allora in prestito dal Barcelona Atlètic, la squadra giovanile del club - giocava per il Linares contro il Fuenlabrada, nella terza serie spagnola.

In questa stagione si è presentata la sua grande occasione e l'ha colta al volo. E per capire la sua determinazione e il suo impegno, basta esaminare le statistiche: nonostante sia uscito verso l'ora di gioco, ha comunque concluso la partita con il maggior numero di pressioni applicate (71), due in più di Stanislav Lobotka del Napoli.

Xavi: Cubarsí 'sa trovare sempre un uomo libero'

La bravura di Cubarsí nei passaggi

Il diciassettenne Cubarsí ha debuttato in campionato con il Barcellona il 21 gennaio. Sette settimane e due giorni dopo, il giovane difensore centrale ha fatto la sua prima apparizione in UEFA Champions League scendendo in campo nel ritorno degli ottavi di finale, dove è stato persino votato come Player of the Match.

La caratteristica che ha più sorpreso della sua prestazione è stata la calma ben superiore ai suoi anni, accompagnata da un'impressionante capacità di passaggio. "Mi piace uscire e impostare da dietro", ha detto al giornalista di Movistar Plus+ a bordo campo. Il video qui sopra offre due esempi della sua capacità di uscire da situazioni difficili e di aprire il gioco con passaggi lunghi e precisi.

L'allenatore del Barcellona Xavi, ha spiegato a UEFA.com dopo la partita che Cubarsí "ha una mente incredibilmente organizzata e chiara" e ha poi aggiunto: "Non si innervosisce, ha una personalità molto calma e questo lo aiuta a uscire palla al piede. È fantastico: trova sempre l'uomo libero. Sa rallentare e trova i tempi giusti per fare ripartire l'azione offensiva".

Per capire meglio questo punto, basti pensare che Cubarsí ha concluso il suo debutto in UEFA Champions League con il maggior numero di passaggi filtranti rispetto a qualsiasi altro giocatore in campo. Con 13, ne ha effettuato uno in più del trio Jules Koundé, Amir Rrahmani e Giovanni Di Lorenzo.

Oltre a una capacità di passaggio da veterano, il ragazzo ha mostrato anche la sua importante tenuta difensiva. Un minuto dopo il lancio verso Fermín mostrato nel primo video, Cubarsí ha effettuato il blocco mostrato nella terza clip di questo secondo video - e sia la sua consapevolezza difensiva che il suo posizionamento del corpo si distinguono mentre neutralizza l'azione offensiva avversaria.

Nella clip finale, lo vediamo salire a centrocampo per stringere e mettere sotto pressione l'attaccante del Napoli, Victor Osimhen, dimostrando di saper difendere anche in modo aggressivo.

Lobotka e Gündoğan danno il meglio sotto pressione

L'esperienza dei veterani

In questa ultima clip, l'attenzione si sposta da due giovani talenti a una coppia di veterani: il centrocampista del Napoli, Lobotka, e quello del Barcellona, Gündoğan. Gli spezzoni iniziali presentano esempi del lavoro di Lobotka che con calma esce dal pressing e gioca il pallone avanti.

È stata una serata in cui il Napoli ha sofferto per la sua partenza lenta, subendo gol dopo 15 e 17 minuti, quando il Barcellona è sfuggito ai suoi tentativi di pressing e si è messo alle spalle dei giocatori. "Nei 20 minuti iniziali non abbiamo fatto bene, abbiamo spesso perso il possesso e il Barcellona ha sfruttato la sua qualità per avere le sue occasioni", ha detto Lobotka. "Poi abbiamo iniziato a giocare il nostro calcio, abbiamo creato occasioni, ma dovevamo essere più precisi".

Al contrario, il Barcellona è stato lucido e ha segnato il terzo gol che ha blindato virtualmente la qualificazione, come si vede nella clip finale. L'unità di analisi UEFA ha evidenziato il ruolo svolto da Gündoğan. Lo vediamo smarcarsi quattro volte prima di ricevere il pallone; poi fare un paio di tocchi e giocare un'eccellente palla in mezzo per Sergi Roberto, che serve Robert Lewandowski per la conclusione finale.

Con questa azione, Gündoğan offre una vera e propria lezione a qualsiasi giovane centrocampista, mostrando la necessità di compostezza sul pallone e di comprensione dello spazio circostante per costruire in modo efficace.

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