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In the Zone: analisi di Napoli - Real Madrid 2-3

L'Osservatore Tecnico UEFA, Ole Gunnar Solskjær, spiega come Jude Bellingham e la qualità nel possesso palla hanno aiutato il Real Madrid a battere i campioni d'Italia.

Jude Bellingham ha giocato un'ottima gara a Napoli
Jude Bellingham ha giocato un'ottima gara a Napoli

Il Real Madrid ha offerto una delle migliori prestazioni della seconda giornata, vincendo 3-2 allo Stadio Diego Armando Maradona e mettendo fine a un'imbattibilità casalinga del Napoli che durava da 13 partite di UEFA Champions League.

In questo articolo pubblicato da Fedex, l'osservatore tecnico UEFA, Ole Gunnar Solskjær, individua tre punti chiave di questa gara del Gruppo C.

Napoli-Real Madrid 2-3: la partita minuto per minuto

Moduli

L'impatto di Bellingham

Jude Bellingham è stato eccezionale, con e senza palla, per diversi motivi. Ha avuto un inizio fantastico con il Real Madrid e nel primo tempo ne è stato il giocatore chiave: non solo in attacco, ma anche perché ha aiutato la squadra a difendere a tutto campo.

Inoltre, Bellingham ha corso costantemente alle spalle dei centrocampisti e dei difensori del Napoli, offrendosi per ricevere palla. Lo si vede nella prima clip video sotto: prima si posiziona per ricevere un passaggio, non lo riceve ma va subito a chiudere lo spazio per intercettare e riconquistare palla, nonostante le tante maglie azzurre intorno a lui. Quindi serve Vinícius Júnior per il gol, facendo sembrare tutto molto facile.

In the Zone: il senso della posizione di Bellingham

Significativo è il modo in cui Bellingham sonda sempre gli spazi intorno a lui; inoltre, si scambia con Vinícius Júnior (clip 2) per creare confusione: i giocatori del Napoli si chiedono sempre chi marcare e dove andare.

Mi ha colpito anche l'energia di Bellingham, che corre senza sosta ed è sempre pronto a prendere la palla. Il suo gol (clip 3) offre il miglior esempio del suo gioco. Per prima cosa punta lo spazio dietro la linea difensiva del Napoli, allungandola. A questo punto, il Real decide di tenere palla, con Eduardo Camavinga che la passa all'indietro anziché a Bellingham.

Tuttavia, avendo allungato la difesa, l'inglese può tornare nello spazio libero al centro del campo.

Guarda avanti, guarda indietro, sa dove può andare. Ora è in una posizione perfetta per prendere la palla da Camavinga, poi avanza con forza e velocità, evita cinque avversari e conclude nell'angolo, e non con quattro o cinque passi per prepararsi al tiro, ma con un solo movimento: un gol eccezionale.

Highlights: Napoli-Real Madrid 2-3

La qualità del Real Madrid nel possesso palla

Soprattutto nel primo tempo, il Real Madrid ha avuto lunghe sequenze di possesso palla di altissima qualità. Ha giocato con fiducia e senza paura, come vuole Carlo Ancelotti. È ciò che ci si aspetta da una grande squadra, che ha mosso velocemente la palla e ha trovato gli spazi mettendo in grande difficoltà il Napoli.

Il Napoli ha giocato con un 4-3-3, con i centrocampisti centrali a fare pressing ma con gli esterni ad abbassarsi insieme ai terzini. Come si vede nella clip 2 sotto, il centrale Stanislav Lobotka rimane spesso da solo e il Real ne approfitta nel primo tempo.

I centrocampisti Toni Kroos, Federico Valverde, Bellingham e Aurélien Tchouameni ruotano costantemente, cercando di far muovere il blocco difensivo del Napoli e ricevere palla in aree pericolose.

In the Zone: il modulo fluido del Real Madrid

In diverse occasioni, i centrocampisti del Real si scambiano di posizione per lasciare Kroos nella posizione di regista e sfruttare la sua meravigliosa gamma di passaggi. Camavinga si accentra per riconquistare rapidamente la palla e aiutarlo a dettare il gioco (clip 1 e 2). Per quanto riguarda Bellingham e Valverde, operano negli spazi tra le linee davanti alla difesa a quattro. Dani Carvajal sale largo sulla destra; Vinícius Júnior va a sinistra e cerca di puntare i giocatori ogni volta che prende palla.

Queste rotazioni hanno permesso al Real Madrid di manipolare lo scenario di gioco. In particolare nel primo tempo, il Napoli ha faticato a far fronte ai cambiamenti di modulo degli ospiti, che a volte cercavano il gol con un 2-3-5. Poche squadre hanno la capacità di segnare tre gol in casa dei campioni d'Italia, ma il Real Madrid sì.

Il Napoli si adegua per ritrovare compattezza

Sarebbe sbagliato concentrarsi solo sul Real Madrid: merita un elogio anche Rudi Garcia , soprattutto per i cambiamenti apportati nella ripresa, quando la sua squadra è stata molto più compatta e solida dal punto di vista difensivo. Nel primo tempo, Lobotka sembra a tratti un po' isolato. Quando André-Frank Zambo Anguissa e Piotr Zieliński provano a pressare Kroos, Camavinga e Tchouameni nelle manovre di costruzione, Lobotka rimane da solo, di solito contro Bellingham e Valverde.

Nella ripresa il Napoli è più compatto, con Zambo Anguissa e Lobotka a fare filtro davanti ai difensori centrali. Mentre nel primo periodo la larghezza media di campo coperto era stata di 29,7 metri, nel secondo è di 24,1 metri, come si vede nella prima clip video sotto.

Dopo uno svantaggio di 2-1 all'intervallo, il Napoli torna in campo con un'altra testa e pareggia con Zieleński. Domina nel possesso palla e Zieleński e Khvicha Kvaratskhelia sono pericolosi sia nel creare occasioni che nell'uno contro uno. Anche i difensori centrali Natan e Leo Østigård sono bravi ad avanzare a centrocampo per chiudere su Bellingham, Valverde e Vinícius Júnior (clip 2).

Complessivamente, il possesso palla è stato pari tra le squadre, così come i tiri (18 a testa). Il Napoli era chiamato a rispondere al dominio del Real nel primo tempo e lo ha fatto, perdendo solo con un beffardo autogol nel finale.

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