Alisson Becker sulla Champions League, sul ruolo del portiere e su Jürgen Klopp – l'intervista
lunedì 25 aprile 2022
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"Quando vinci il trofeo e vivi quelle emozioni, vuoi viverle di nuovo", ha raccontato il portiere del Liverpool ai microfoni di UEFA.com sul desiderio di vincere nuovamente la UEFA Champions League.
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Alisson Becker è passato al Liverpool dalla Roma nel 2018, e col suo arrivo in molti hanno considerato completato il puzzle di Jürgen Klopp. In effetti alla sua prima stagione in Inghilterra, i Reds hanno vinto la UEFA Champions League, mentre alla seconda il Liverpool ha vinto la sua prima Premier League dopo 30 anni di digiuno.
Dopo aver eliminato il Benfica ai quarti di finale, i Reds sono in corsa per un incredibile poker: hanno vinto la Coppa di Lega e potrebbero ancora vincere FA Cup, Premier League e, naturalmente, Coppa dei Campioni (per la settima volta nella sua storia). Il 29enne Alisson ha raccontato a UEFA.com cosa significhi vincere il trofeo più importante del mondo a livello di club e come il carattere di Klopp mantenga il Liverpool a standard così alti.
Sulla corsa alla vittoria della Champions League
Desideravamo ardentemente sollevare la coppa dalle 'grandi orecchie'. Vincere la Champions League è il traguardo migliore in assoluto per qualsiasi club e noi ci siamo riusciti già una volta. Dopo che vinci, vuoi provare nuovamente quelle sensazioni. Sappiamo che è molto difficile ma daremo il massimo per riuscirci un'altra volta quest'anno.
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Le caratteristiche di un portiere di livello mondiale
Avere un grande senso di responsabilità, essere concentrati al massimo ed essere fortemente determinati. Per me nessun giocatore fatica più del portiere perché il portiere deve rispettare quei punti nella routine quotidiana per farsi trovare pronto nella partita.
La scheda di Alisson Becker
Data e luogo di nascita: 2 ottobre 1992, Novo Hamburgo, Brasile
Presenze UEFA /clean sheet in competizioni UEFA per club: 58/23
Presenze/clean sheet in Champions League: 48/20
Presenze/clean sheet in nazionale: 54/37
Sulla crescita del Liverpool dal suo arrivo
Firmare col Liverpool [nel 2018] è stata una sfida enorme. Avevo lasciato la Roma dopo una grande stagione a livello personale con un club nel quale io e la mia famiglia ci sentivamo a casa. Venire qui significava che potenzialmente ci sarebbero state molte soddisfazioni per la mia carriera, e penso di aver preso la decisione giusta. Ero consapevole della responsabilità che avrebbe comportato essere il primo portiere di un club come il Liverpool.
Non so calcolare la mia importanza per la squadra, ma quello che posso dire è che do il massimo ogni giorno con molta passione e dedizione con la consapevolezza che posso dare il mio contributo e che la squadra dipende da tutti i pezzi del puzzle che si incastrano bene.
Su Jürgen Klopp
È fondamentale per la squadra non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello umano. La nostra mentalità è come la sua. Ha scelto tutti i giocatori personalmente e sa come tenerci uniti.
Il mister ci ricorda nei momenti decisivi quanto siamo forti insieme e uniti, ma è anche quello che ci tiene con i piedi per terra, permettendoci di non farci distrarre dai buoni risultati che abbiamo ottenuto negli ultimi anni.