Unai Emery prepara la sfida al Bayern
lunedì 4 aprile 2022
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"Non penso alla finale di Champions League", spiega il tecnico del Villarreal a UEFA.com in vista della doppia gara contro il Bayern Monaco ai quarti di finale.
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Tre volte vincitore della UEFA Europa League con il Siviglia, Unai Emery ha ribadito di essere lo specialista assoluto della competizione vincendola anche con il Villarreal nel 2020/21.
Dopo aver regalato al sottomarino giallo il suo primo titolo assoluto, il 50enne allenatore non si è adagiato sugli allori e lo ha portato ai quarti di finale di UEFA Champions League, dove affronterà il Bayern München. Il tecnico racconta a UEFA.com la sua filosofia e perché le sue squadre sono sempre in grado di battere le più forti.
Il Villarreal, una squadra speciale
Circa 25 anni fa, quando giocavo, ho affrontato il Villarreal con il Toledo in seconda divisione. È una squadra speciale, un progetto con un certo potere finanziario che dà stabilità e longevità.
Prima del mio arrivo, il Villarreal ha giocato le semifinali di [UEFA] Champions League, [UEFA] Europa League e Coppa del Re; era secondo in campionato dietro il Real Madrid, ma non aveva mai vinto un trofeo. Poi siamo riusciti a trionfare [contro il Manchester United in UEFA Europa League] e abbiamo trovato un punto di convergenza. Il prossimo passo è la Champions League.
Tutto su Unai Emery
Data di nascita: 3 novembre 1971
Carriera da giocatore: Real Sociedad, Toledo, Racing Ferrol, Leganés, Lorca
Carriera da allenatore: Lorca, Almería, Valencia, Spartak Moskva, Sevilla, Paris Saint-Germain, Arsenal, Villarreal
I quattro trionfi in UEFA Europa League:
2014: Sevilla - Benfica 0-0 (dts, Sevilla vince 4-2 dcr)
2015: Dnipro Dnipropetrovsk - Sevilla 2-3
2016: Liverpool - Sevilla 1-3
2021: Villarreal - Manchester United 1-1 (dts, Villarreal vince 11-10 dcr)
Crederci sempre
Prima di tutto, analizziamo molto gli avversari per conoscerli il più possibile. All'inizio cerco sempre di dare ai ragazzi più lavoro anziché meno, più informazioni e dire di più, per avere aspettative ottimistiche ma anche basate su tanto lavoro. E, perché no, per battere squadre più forti di noi.
Un giorno, Raúl Albiol mi ha detto: "Mister, hai vinto l'Europa League, portaci su quella strada". Io ho risposto: "C'è molta pressione; posso reggerla, ma devi sapere che vincere l'Europa League o un altro trofeo è molto difficile".
L'unico modo è andare avanti una partita per volta, giorno dopo giorno; godersi il viaggio e non pensare alla fine, non pensare che vinceremo. In ogni partita bisogna pensare a come migliorare, trovare le risposte alle domande degli avversari. Alla fine, forse, potremo dire: "Eccoci qua".
L'approccio metodico
Nel calcio affronto tutto quello che ho davanti, ma non penso alla finale. Non so neanche dove sia la finale di Champions League quest'anno, e non sapevo dove fosse quella di Europa League l'anno scorso. Sono molto lontane e devo provare a battere chi ho di fronte adesso, cioè il Bayern. So solo quando giocheremo in casa e quando giocheremo a Monaco, è l'unica cosa a cui devo pensare.
Il Bayern e un posto in semifinale
Il Bayern è molto diverso dalla Juventus. È molto forte, è favorito e giocherà diversamente. Noi dovremo regolarci tatticamente, ma è questo che mi piace e mi motiva, la varietà del calcio nei diversi paesi. Soprattutto, e per quanto possibile, ti troverai a gareggiare contro l'Arsenal, il Manchester United, il Chelsea, l'Atalanta o la Juventus e hai sempre la possibilità di vincere. Ora giocheremo contro il Bayern Monaco: siamo all'altezza e possiamo farcela.