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Intervista: David de Gea ritrova l'Atlético Madrid

"Sono contento di essere nato a Madrid, ma alla fine è solo una città. Ora mi sento come se fossi di Manchester", commenta il portiere in vista degli ottavi di finale.

David de Gea: "Torno nel club che mi ha permesso di diventare quello che sono oggi, ma è solo un'altra partita".
David de Gea: "Torno nel club che mi ha permesso di diventare quello che sono oggi, ma è solo un'altra partita". Getty Images

Gli ottavi di finale di UEFA Champions League riportano David de Gea alle origini. Il portiere del Manchester United è pronto ad affrontare la sua ex squadra, l'Atlético de Madrid, per la prima volta dal 2011, quando è approdato all'Old Trafford.

De Gea si è fatto conoscere durante il periodo in cui l'Atlético di Quique Sánchez Flores ha vinto la UEFA Europa League 2009/10 e la Supercoppa UEFA 2010. Il 31enne portiere, però, è convinto che tutto sarà normale al calcio d'inizio, nonostante i ricordi.

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Il ritorno a Madrid con lo United

De Gea contro le squadre spagnole

Sono contento di essere nato a Madrid, ma alla fine è solo una città. Ora mi sento come se fossi di Manchester. Casa tua è dove ti senti ben voluto e accolto. Sono qui da molti anni; ovviamente, tutto può succedere nella vita e nel calcio, ma sinceramente non mi vedo lontano dal Manchester United.

Tornerò nel club che mi ha dato la possibilità di essere quello che sono oggi, ma è solo un'altra partita. Tutti vogliono giocare bene, noi vogliamo vincere ed è una sfida di Champions League. Ovviamente auguro il meglio all'Atlético, ma non so se avere noi come avversari sia di buono o cattivo auspicio. Tutti andranno lì per vincere, soprattutto io.

L'esordio con l'Atlético a 19 anni

Il trionfo dell'Atlético in Europa League 2010

A quei tempi ero il terzo portiere [dietro Sergio Asenjo e Roberto]. Ho sempre creduto in me, mi allenavo molto e cercavo solo di dire: "Io ci sono, sarò giovane ma sono bravo". Ho cercato di fare del mio meglio, poi c'è stato l'infortunio di Roberto e ho avuto la possibilità di giocare.

Quando è arrivato Quique [Sánchez Flores], la squadra è cambiata. Abbiamo vinto una partita dopo l'altra, c'è stato un momento in cui io e Asenjo eravamo entrambi disponibili e lui ha scelto me. Ho giocato quasi sempre. Siamo arrivati alla finale di UEFA Europa League e l'abbiamo vinta. Siamo arrivati anche in finale di Coppa del Re e abbiamo perso, ma almeno siamo arrivati in finale. Poi abbiamo vinto la Supercoppa UEFA contro la grande Inter.

La bravura con i piedi

Tutti i gol del Manchester United nella fase a gironi

Un portiere deve evitare i gol, questa è la cosa più importante. Se poi ha le qualità e sa giocare di piede, meglio ancora. Mi sento molto a mio agio con la palla a terra, ma dipende dall'allenatore e dallo stile di gioco.

[Con la Spagna] giochiamo con una linea difensiva molto alta, fin da quando ero nelle giovanili. [Allo United] proviamo a giocare con una linea alta, ma ci sono giocatori molto veloci e se il pressing non è efficace puoi avere problemi in difesa. Il portiere rimane spesso lontano dalla linea, cercando ogni potenziale passaggio per aiutare la difesa.

La passione per l'heavy metal

David de Gea festeggia la vittoria della UEFA Europa League 2009/10
David de Gea festeggia la vittoria della UEFA Europa League 2009/10Getty Images

Tutto è iniziato da bambino. Passavo l'estate ad Alicante con i miei genitori. C'erano altri ragazzi un po' più grandi di me e ascoltavano questa musica. Amo l'heavy metal e il rock, mi motivano molto. Adoro Slipknot, Avenged Sevenfold, System of a Down, Bullet For My Valentine, ma mi piace un po' di tutto: anche [Frank] Sinatra, per esempio, o la musica spagnola.

Se sono un bravo ballerino? Non me la cavo male, per uno della mia stazza, ho il senso del ritmo. Non sono Michael Jackson, ma penso di essere abbastanza bravo.

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