Vinícius Júnior su Real Madrid, Zinédine Zidane e i videogiochi
lunedì 26 aprile 2021
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Il brasiliano racconta le sue origini calcistiche e il piacere di giocare ai videogame interpretando se stesso.
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A soli 20 anni, Vinícius Júnior ha giocato più di 100 partite fra tutte le competizioni con il Real Madrid e insegue il primo titolo in UEFA Champions League con la squadra che sognava da bambino.
Dopo aver segnato due gol contro il Liverpool ai quarti, il brasiliano parla a UEFA.com della sfida in semifinale contro il Chelsea.
Le origini calcistiche
Ho iniziato a giocare a quattro anni e sognavo sempre di giocare nel Flamengo e nel Real Madrid. Mio padre impazziva perché ero sempre per strada e a volte mi dimenticavo di tornare a casa a mangiare. Forse perché amavo molto il calcio e volevo stare tutto il giorno a giocare.
A sei anni ho iniziato a giocare a futsal nel Canto do Rio, fino a 10 anni. Mi ha aiutato molto perché mi ha insegnato a pensare velocemente, a dribblare e a fare tutto quello che faccio oggi su un campo più grande. Tutti dicono che i brasiliani sono bravi tecnicamente: forse è perché giochiamo in spazi piccoli e iniziamo per strada contro i più grandi.
Il trasferimento dal Flamengo al Real Madrid
Affrontare tutti questi cambiamenti quando hai solo 18 anni è bello e brutto allo stesso tempo. È bello perché hai più tempo per imparare e puoi giocare in Europa per diversi anni, ma è brutto perché a volte sei insicuro: giochi nel più grande club del mondo e devi sempre fare bene.
Ero molto giovane quando sono arrivato e ho dovuto cambiare abitudini sia in campo che fuori per adattarmi a un'altra cultura calcistica, completamente diversa da quella che c'è in Brasile. Sono arrivato per giocare con i grandi eroi che guardavo in TV o nei videogiochi. Ora posso giocare ai videogame interpretando me stesso. Mi trovo spesso con Rodrygo ed [Éder] Militão, che sono quelli più vicini a me: siamo sempre davanti alla consolle. I giocatori del Madrid più bravi a FIFA? [Marco] Asensio e [Dani] Carvajal.
Zinédine Zidane
Imparo da lui tutti i giorni, in ogni allenamento. È stato un grande giocatore ed è un bravissimo allenatore. Fa tutto il possibile per farci star bene, non solo in campo ma anche a casa: ad esempio, ci chiede spesso della famiglia. Se sto bene a casa, sto bene anche qui. Mi dà molta fiducia e imparo su tutti i fronti: dal punto di vista tattico, è stato uno degli allenatori che mi ha stimolato di più a fare quello che adesso faccio naturalmente e con calma.
Mi aiuta a migliorare come attaccante, giorno dopo giorno. Non vale solo per me, ma per tutti i giocatori e soprattutto per Karim [Benzema]. Gioco con lui fin da quando sono arrivato e abbiamo una buona intesa. Ora sono un calciatore completamente diverso, ma con le stesse qualità.
Gli obiettivi in carriera
Continuare a giocare con il Real Madrid, e giocare molto. Ho già superato le 100 partite, che sono tante per un ventenne: pochissimi ci sono riusciti. Poi voglio continuare a vincere trofei, segnare gol e dare gioia ai tifosi che ci seguono, ma anche alla mia famiglia.