Mbappé tutto e subito: il Paris sogna la Champions League, Bayern avvisato
lunedì 5 aprile 2021
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"Ogni volta che entro in campo mi dico di essere il migliore", ha spiegato l'attaccante del Paris a UEFA.com.
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Ha vinto la Coppa del Mondo FIFA a soli 19 anni. In molti possono pensare che Kylian Mbappé abbia già raggiunto il picco della sua carriera, ma col Paris che si prepara alla sfida contro il Bayern - squadra che ha battuto la formazione francese nella finale di UEFA Champions League della passata edizione - nei quarti di finale e l'attaccante è pronto a scrivere nuove pagine nella storia della sua carriera.
A soli 22 anni l'ex Monaco è diventato il più giovane a raggiungere le 25 reti in UEFA Champions League, e adesso punta a scrivere nuovi record. "Una carriera dura 15 anni", ha spiegato a UEFA.com. "Dai tutto per 15 anni e poi dopo avrai tutto il tempo di vedere cosa sei riuscito a fare. E avrai tutta la vita per dire: 'Ho vinto questo, ho fatto quello'".
Sull'ambizione
Non ho mai detto che sarei stato il più grande giocatore della storia, ma non mi sono mai posto limiti. Se arrivo ad un certo livello, non ho intenzione di fermarmi mettendo un limite, tipo: 'Se arrivo lì, allora è finita, è il mio massimo'. No, cerco di superare i miei limiti e vedere sin dove posso arrivare. Per il momento sta funzionando bene, e continuerò a fare così fino alla fine della mia carriera.
Ogni volta che entro in campo mi dico che sono il migliore, eppure ho giocato sullo stesso campo di [Lionel] Messi e Cristiano [Ronaldo], e loro sono giocatori migliori di me! Hanno fatto un miliardo di cose più di me, ma nella mia testa mi dico sempre che sono il migliore perché così non ti poni limiti e cerchi di far vedere la versione migliore di te stesso.
Sul suo ruolo di 'intrattenitore'
Quando andavo alle partite, pagavo per divertirmi. Ci sono giocatori che valgono da soli il prezzo del biglietto. La gente viene per essere intrattenuta perché ha problemi di tutti i tipi nella propria vita e non viene alle partite per averne ancora di più. Vengono per assistere e 'godersi' uno spettacolo. Non credo che si debba mai dimenticare questo concetto di 'godimento'. Anche se per noi è un impegno e c'è pressione per ottenere risultati, tutto ciò non dovrebbe mai venire prima del divertimento. La gente viene allo stadio per divertirsi. Quindi il nostro compito è dare esattamente quello alla gente.
Sulle motivazioni
Normalmente, vincere una Coppa del Mondo è l'apice di una carriera. È un traguardo per cui lavori anche con il tuo club: trascorri lì qualche anno, poi arrivi a 27-28 anni e la Coppa del Mondo si presenta quando sei al tuo massimo. Io sono stato abbastanza fortunato a entrare subito in nazionale e vincere a 19 anni. Penso che questa esperienza mi aiuterà quando ci saranno altri test. Ma, sicuramente, l'obiettivo è quello di vincere un secondo Mondiale perché questo paese ha un incredibile bacino di talenti e penso che porremmo un limite sbagliato se dicessimo: 'Bene, ne abbiamo vinto uno, quindi possiamo aspettare altri 20 anni per il secondo'.
Sulla sfida col Bayern nei quarti di finale
Per me la Champions League occupa un posto molto importante. Siamo usciti in diverse fasi in passato e ne abbiamo sofferto. Vincerla sarebbe molto emozionante. Anche se la Coppa del Mondo è il Sacro Graal, a livello di club la Champions League è il trofeo più importante. La Champions League è, come dice la canzone, per 'les meilleures équipes' (le migliori squadre). Il Bayern è una grande squadra. Ora dobbiamo solo restare calmi e avere fiducia in noi stessi in vista dell'andata a Monaco. È una partita che la gente è impaziente di vedere. Sarà una bella gara, quindi tutti devono essere davanti alla TV. Noi cercheremo di far divertire la gente, sperando di tornare a casa con una vittoria".