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L'Atalanta parte forte: poker in Danimarca

La Dea non sbaglia all'esordio e centra un largo successo in casa del Midtjylland.

Atalanta's Argentine forward Alejandro Gomez (C) celebrates scoring the 0-2 goal with his team-mates during the UEFA Champions League group D football match FC Midtjylland v Atalanta in Herning, Denmark on October 21, 2020. (Photo by Henning Bagger / Ritzau Scanpix / AFP) / Denmark OUT (Photo by HENNING BAGGER/Ritzau Scanpix/AFP via Getty Images)
Atalanta's Argentine forward Alejandro Gomez (C) celebrates scoring the 0-2 goal with his team-mates during the UEFA Champions League group D football match FC Midtjylland v Atalanta in Herning, Denmark on October 21, 2020. (Photo by Henning Bagger / Ritzau Scanpix / AFP) / Denmark OUT (Photo by HENNING BAGGER/Ritzau Scanpix/AFP via Getty Images) Ritzau Scanpix/AFP via Getty Ima

In un diluvio di proporzioni bibliche, l’esordio dell’Atalanta in Champions League rischiava di essere quantomeno scivoloso: al netto del percorso di crescita e di presa di coscienza dei propri mezzi, il ricordo della Dinamo Zagabria è ancora vivo nella memoria di tutti.

Per evitare il dejà-vu, in terra di Danimarca Gian Piero Gasperini manda in campo una formazione superoffensiva: contro il Midtjylland giocano il Papu Gomez alle spalle di Duvan Zapata e Luis Muriel e due esterni come Hans Hateboer e Robin Gosens.

Nel primo tempo l’Atalanta preme e costringe gli avversari ad abbassarsi sempre di più. Il gol è questione di tempo: dopo un paio di occasioni sprecate, al 26esimo segna difatti Zapata.

La costruzione dell’azione farebbe sorridere se non facesse paura, soprattutto a chi i bergamaschi li deve affrontare: cross di Berat Djimsiti, sponda di Rafael Toloi e assist di Cristian Romero per il colombiano. Anche questa è la Dea.

Che di fatto chiude la partita al minuto 36: il Papu ha il tempo di prendere la mira dai 20 metri e di sparare un siluro sotto la traversa. La festa sudamericana continua con Muriel che insacca su un pallone non trattenuto dal portiere.

Una squadra che arriva da tutte le parti contro una difesa statica: il parziale dopo i primi 45 minuti è la foto di questo mismatch.

Il secondo tempo di fondo offre poco e vede la squadra pensare alle prossime affollatissime settimane di calcio. C’è però spazio per il ritorno in Europa di Josip Ilicic e per il debutto di Aleksey Miranchuk, che infila una perla sotto l’incrocio per lo 0-4 finale. Quanta strada hanno percorso i bergamaschi da Zagabria!

Gioco, morale e profondità di rosa: l’Atalanta c’è ed è tanto bella.