De Ligt e l'arte del difendere
venerdì 8 maggio 2020
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A febbraio, il difensore della Juventus ha spiegato i trucchi del mestiere a UEFA.com.
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Matthijs de Ligt, difensore della Juventus e della nazionale olandese, ha solo 20 anni ma può già vantare una grande esperienza.
A febbraio, il giocatore ha parlato a UEFA.com della sua formazione calcistica, degli ingredienti che lo rendono un grande difensore e delle sue ambizioni in UEFA Champions League.
UEFA.com: hai iniziato in una squadra molto offensiva come l'Ajax. Come è stato per te, che sei un difensore?
Matthijs de Ligt: difficile, perché mi ritrovavo molto spesso ad affrontare un attaccante uno contro uno. In Italia si preferisce avere più uomini contro un attaccante, quindi è diverso, ma quell'esperienza mi ha permesso di diventare il difensore che sono oggi. Non ho paura di andare uno contro uno, né di difendere alto, e l'ho imparato all'Ajax.
È vero che hai giocato in molti ruoli nelle giovanili dell'Ajax per migliorare le tue capacità tecniche?
Sì, è vero. Fino ai 15 anni giocavo trequartista. Ho giocato molto a centrocampo, ho segnato qualche gol e fatto qualche assist, ma poi mi hanno detto che per la mia carriera sarebbe stato meglio giocare difensore centrale. All’inizio pensavo: “Non mi piace giocare in difesa”, ma ora inizio a capire che giocare da centrocampista mi ha aiutato. Sono contento di questa crescita.
Quanto è importante la tecnica ora che sei alla Juventus?
È importantissima. La Juventus è la squadra più forte d’Italia, vuole attaccare e vincere. Con questo allenatore è importante partire dalle retrovie, avanzare con coraggio e far vedere che hai voglia di giocare la palla. Per riuscirci devi avere una buona tecnica, che è sempre importante.
Come fai a decidere quando provare il contrasto e quando arretrare?
La scorsa stagione all'Ajax non ho fatto molti contrasti. Questa è la cosa più importante: se ti ritrovi a fare un contrasto, hai già sbagliato la posizione o non sei abbastanza vicino. All'Ajax me ne capitava uno ogni tre partite, forse. Quest'anno, alla Juve, a un certo punto mi sono accorto che ne facevo sempre di più e mi sono chiesto perché. Ho iniziato ad analizzare il mio gioco e ho capito che forse era meglio rimanere in piedi e seguire l'avversario anziché provare il contrasto.
Un contrasto è spettacolare e piace a tutti, ma Virgil van Dijk è uno dei giocatori più forti del momento perché non ne fa mai: è sempre nel posto giusto al momento giusto. Questa è la cosa più importante: i tifosi non la capiscono perché amano i contrasti, anche quelli duri, ma sono l'ultima opzione, l'ultima spiaggia.
Pensi che l'arte del contrasto sia cambiata negli anni?
Sì, penso che il ruolo del difensore sia cambiato molto. Tanti anni fa, c'era un centrale grosso e robusto che doveva conquistare le palle alte, entrare duro e liberare la palla. Ora è tutto più pulito: non puoi fare un contrasto troppo vistoso, perché con il VAR è impossibile. Bisogna essere più puliti, guardare di più la palla e anticiparne la traiettoria.
E per i colpi di testa in difesa, qual è il segreto?
È una combinazione di tanti fattori. Ce ne sono almeno tre, ovvero tempismo, potenza e salto, ma il più importante è il coraggio: non devi avere paura e far vedere che sarai tu a prenderla di testa. Puoi essere molto potente e avere un buon tempismo, o saltare molto in alto, ma se non hai coraggio e non dimostri che vuoi prendere la palla, non la prenderai mai.
La lucidità è una dote che hai sempre avuto o l'hai imparata?
È una dote naturale. L'aspetto mentale è importante, perché se non sei pronto mentalmente le gambe vacillano. È importante avere questo equilibrio. La scorsa stagione con l'Ajax è stata straordinaria e stavamo tutti bene mentalmente. Tutto andava bene, quindi eravamo più lucidi in campo. A metà stagione abbiamo avuto qualche difficoltà e abbiamo perso lucidità.
Ritrovare la lucidità è importante. Devi sapere che stai bene mentalmente, che sei pronto, e in quel caso nessuno può fermarti. Ho capito che a volte devi fare un passo indietro e vedere cosa puoi migliorare. Io faccio così.
L'anno scorso sei arrivato a un passo dalla finale di Champions League con l'Ajax. Sogni di vincerla con la Juventus?
E' importante crederci. Penso che ogni squadra sogni di vincerla perché sono tutte molto forti, ma non si può mai dire chi la spunterà. Noi ci impegniamo al massimo, sappiamo di essere forti, abbiamo le qualità e dobbiamo dimostrarlo in partite come questa. È la parte più importante, ma bisogna anche avere fortuna per andare avanti, quindi non so dirti se riusciremo a vincerla. Naturalmente le qualità ci sono, staremo a vedere.