Champions League Ufficiale Risultati e Fantasy live
Scarica
UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

Con Szabo la Dynamo dura di più

Il tecnico della Dynamo Kiev vuole ricostruire la squadra dalle fondamenta ricordando gli insegnamenti di Lobanovskiy.

di Jonathan Wilson

Molti club vivono all'ombra del proprio passato. Da nessun'altra parte, però, il peso della tradizione è così forte come all'FC Dynamo Kyiv. Così, il mese scorso, Oleksiy Mykhailychenko è stato esonerato dopo una sconfitta in UEFA Champions League contro il Trabszonspor, e al suo posto in panchina si è seduto il vice presidente Jozsef Szabo.

L'influenza di Lobanovskiy 
Szabo ha giocato nella Dynamo e nella nazionale sovietica. Ha allenato gli ucraini tra il secondo e il terzo "mandato" di Valeriy Lobanovskiy. In quel periodo ha fatto bene, vincendo quattro campionati nazionali e quattro Coppe d'Ucraina. L'influenza del tecnico soprannominato "il colonnello" resta comunque forte.

Continuità d'allenamento
"Dai tempi di Lobanovskiy adottiamo lo stesso programma d'allenamento, che è stato approntato nel nostro laboratorio speciale - ha dichiarato Szabo a uefa.com -. In passato, i nostri giocatori erano inferiori tecnicamente ai colleghi dell'Europa occidentale. Abbiamo colmato la differenza con un alto grado di atleticità. Grazie alla capacità di lavorare duramente e di correre molto, nella stagione 1985/86 la Dynamo ha conquistato la Coppa della Coppe.

Lo spirito del colonnello
"Il laboratorio sviluppava i programmi e li proponeva a Lobanovskiy. Lui li esaminava e modificava secondo le proprie esigenze. Io ho fatto lo stesso. Prendo quello che arriva dal laboratorio e apporto qualche cambiamento. So cosa Lobanovskiy penserebbe e cerco di fare la stessa cosa".

Il calcio non si ferma
Il centrocampista della Dynamo, Andriy Husin, ritiene che il segreto dei successi di Lobanovskiy sia stata la consapevolezza che il calcio non si ferma. Szabo è conscio del pericolo dell'immobilismo. "I tempi sono cambiati ed è necessario introdurre cambiamenti al nostro tipo di gioco", ha dichiarato.

Campioni fatti in casa
La tattica di squadra è la maggiore preoccupazione del 64enne tecnico, ma forse il problema più grande è la politica di mercato del club. Szabo vuole tornare ai tempi in cui la Dynamo cresceva i propri campioni, ma nel suo primo anno da allenatore è stato aspramente criticato per l'ingaggio di giocatori stranieri.

Periodo di transizione
"Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, per noi è stato molto difficile - ha dichiarato -. Molti calciatori si sono trasferiti in Russia o in occidente. Nel primo anno d'indipendenza ci siamo trovati a corto di giocatori. In quei primi anni le nostre scuole calcio sono quasi collassate e ci siamo ritrovati a dover acquistare giocatori più o meno bravi per mantenere il livello della squadra. Erano giocatori bulgari, croati, rumeni e di altre nazioni confinanti. Questa scelta ci ha permesso di giocare in UEFA Champions League ogni anno. Nello stesso tempo abbiamo cominciato a rivitalizzare le nostre scuole calcio".

Piani per il futuro
Questo è il futuro, sostiene Szabo. "La mia politica personale è quella di acquistare uno o due stranieri, ma solo se ci sono concrete possibilità di farli giocare - ha dichiarato -. Nei nostri piani c'è la costruzione di una forte squadra composta esclusivamente da giocatori ucraini. Se falliremo, non avremo futuro e, cosa ancora più grave, non avremo una nazionale. Abbiamo molti ragazzi promettenti della classe 1985 ma anche quelli nati nel 1987 stanno crescendo bene".

Rischio calcolato
Questa è la scommessa, che Szabo crede sia necessario vincere per il futuro del club e del calcio ucraino in generale. "Rischiamo di non vincere il campionato e dobbiamo essere pronti a questa eventualità. Per costruire un grande futuro occorre rischiare qualcosa".