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Il misterioso "Gatto di Odessa"

Riuscirà Mariano García Remón a risollevare le sorti del Real Madrid?

di Andy Hall

Il leggendario portiere Mariano García Remón, è stato nominato allenatore del Real Madrid CF lunedì, su richiesta della dirigenza e dell’ex tecnico José Antonio Camacho. La domanda che i tifosi si pongono dopo i fallimenti di Carlos Queiroz e Camacho è: riuscirà García Remón (53 anni) a togliere il Real dalle cattive acque in cui naviga?

Partenza deludente
La partenza delle Merengues in questa stagione è stata tutt'altro che ottimale. Dopo le vittorie di misura contro RCD Mallorca e CD Numancia, la squadra ha dimostrato presto le sue debolezze. La sconfitta per 3-0 contro il Bayer 04 Leverkusen in UEFA Champions League ne è stata la prova. "Quando una squadra perde in questo modo, l'unica persona da rimproverare sono io" aveva dichiarato Camacho.

Canto del cigno
La sconfitta di sabato in campionato (1-0) contro l’RCD Espanyol ha rappresentato il canto del cigno per Camacho, che a luglio aveva sostituito Queiroz. Il suo stile concreto e il forte attaccamento alla società erano sembrati requisiti ideali per gestire una delle stelle del calcio mondiale. Eppure, dopo tre gare di campionato e l'insoddisfazione di alcuni giocatori, Camacho ha avvertito l'impossibilità di risollevare le sorti della squadra. "Il presidente mi ha chiesto se fossi in grado di cambiare la situazione e io gli ho risposto di no" ha commentato a proposito delle sue dimissioni.

Impegni imminenti
Su richiesta di Camacho, il suo assistente García Remón ha rilevato il compito di rimodellare la squadra. Il nuovo tecnico conosce le dinamiche interne della formazione, ma il suo destino verrà deciso nelle prossime settimane, in occasione dei prossimi impegni di Champions League.

Lunga carriera
García Remón ha iniziato la carriera da ragazzo con il Rayo Vallecano. Dopo aver firmato con il Real Madrid a 15 anni, si è fatto le ossa con il CD Talavera e il Real Oviedo, per poi tornare a Madrid nel 1971. Famoso per agilità e riflessi, è stato protagonista di una lunga carriera al Bernabéu, condividendo la maglia No1 con Miguel Ángel González fino al 1986, anno del suo ritiro per infortunio.

“Il gatto di Odessa”
In seguito a un’ottima prestazione in Coppa dei Campioni, il portiere fu soprannominato “il Gatto di Odessa”. Il 7 marzo 1973, nella gara di andata dei quarti di finale, il Real affrontò l’FC Dynamo Kyiv allo stadio Chernomorets. Grazie a una serie di interventi acrobatici, l'incontro terminò sullo 0-0, mentre al ritorno il Real vinse con un'agevole 3-0 e si qualificò per le semifinali.

Giuste credenziali
Con il sostegno di Camacho e le giuste credenziali, come farà García Remón a riportare il Real sul binario giusto? "Ora più che mai, abbiamo bisogno dell’appoggio e della comprensione dei tifosi”, ha commentato il giorno della sua presentazione. Forse, però, i tifosi si rendono lentamente conto che, dopo quattro anni di trionfi, la squadra inizia lentamente ad invecchiare. L’accurato esame avrà dunque inizio in campo europeo.

A caccia di trofei
Vicente del Bosque era arrivato in una situazione simile ed era riuscito a trasformare una squadra ormai in forte declino. Considerando questo precedente, il Real spera che “il Gatto di Odessa” riesca ad atterrare in piedi come tutti i felini.

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